"Succede che a volte è bello scrivervi solo per ringraziarvi per il tempo che impiegate per noi tifosi e contemporaneamente godercela per una semifinale di Champion totalmente inaspettata quando finimmo nel girone della "morte...attendo il divenire con una malcelata voglia come è giusto che sia,nonostante il 3 a 3 finale presta il fianco ma...siamo L INTER non pizza e fichi,ne tanto meno "pettinatori di bambole" quindi è inutile nascondersi,a questi punti abbiamo l obbligo di crederci,fino in fondo,vada come vada...arrivati a questo punto,potremmo aver paura,tanta,però ricordiamoci che vale anche per gli altri quindi SOLAMENTE CERTAMENTE OVVIAMENTE INDISCUTIBILMENTE FORZA INTERRRRRR!!!!!!con amore e con fiducia CIAOOOO!".
Gianluca
"Dopo esserci riuscita con in panca Arpad Veisz e Albino Carraro (in quella che fu l’antesignana della Coppa dei Campioni/Champions League… la Coppa dell’Europa Centrale) e poi con Helenio Herrera (il “mago” ci riuscì quattro volte), Giovanni Invernizzi, Eugenio Bersellini, Ector Couper e José Mourinho anche Simone Inzaghi rientra nella ristretta cerchia degli allenatori che hanno portato l’Inter fino alle semifinali targate Nobil Europa. Semifinali che per tre volte sarebbero state il penultimo passo verso la gloria. Arrivare a questo punto della competizione più ambita non è mai un caso a maggior ragione se si è riusciti a mettere in riga squadre del calibro di Barcellona, Porto e Benfica che dopo averlo domato al Da Luz è stato (seppur in parte) domato anche al Giuseppe Meazza dove l’Inter di coppa (lontanissima parente dell'Inter che in campionato ha già incassato 11 inciampi...) ha fatto il suo dovere peccando solo nel finale quando a qualificazione ormai acquisita ha permesso ai lusitani di portarsi a casa un effimero 3-3. Adesso si prospetta un mese di maggio (europeo) da sogno visto che il penultimo passo verso la finale di Istanbul la vedrà affrontare il Milan campione d’Italia. Rossoneri che esattamente vent’anni orsono (0-0 in “casa” casciavit e 1-1 in “casa” bauscia) negarono ai neroazzurri la gioia della finale per la regola del gol fuori casa. Avendo la meglio anche nell'altro euroderby che estromise l'Inter ai quarti di finale. Ma nel calcio c’è sempre il momento della rivalsa e adesso più che mai è tempo di rivalersi per poi giocarsi l’impensabile contro il Real Madrid o il Manchester City in una finale che (sulla carta) sembrerebbe già scritta ma che scritta non lo è affatto visto che l’Inter più di qualunque altra squadra è capace di ritagliarsi imprese che mai nessuno è riuscito a scrivere. Chiedere ai ragazzi di Gianpiero Marini (subentrò a Osvaldo Bagnoli) che nel 1993-94 dopo essersi classificati al 13º posto al termine di un campionato stentatissimo (la retrocessione in Serie B scampò per un nulla...) vinsero la Coppa U.E.F.A. (quella dell’epoca d’oro) stabilendo il primato continentale di aver vinto una coppa europea con il peggior piazzamento in classifica... senza dimenticare che la prima Coppa dei Campioni griffata Inter venne messa in bacheca al cospetto del Real Madrid più grande di sempre in una notte viennese dall'alato vibrante epinicio... AMALA...!!!".
Francesco
"Una serata magnifica, che gioia!!!Ce lo meritavamo, noi tifosi intendo. Noi che non ci arrendiamo mai e diamo sempre il massimo, noi. Noi che a volte siamo critici, insofferenti, ma noi che siamo i migliori al mondo, perché se a volte lo siamo stati abbiamo sempre avuto tutte le attenuanti immaginabili. E oggi e' la nostra giornata, noi non abbiamo due versioni per campionato e coppa, noi riempiamo San Siro con lo Spezia come con il Benfica, con lo stesso inscalfibile trasporto. E' stata una serata bellissima, i nostri hanno giocato bene, ma soprattutto hanno tirato fuori gli attributi, tutti, anche quando sul due a uno c'è stato un predominio degli avversari, comunque di percepiva che questa volta non sarebbero riusciti a svoltarla, lo si leggeva nel linguaggio del corpo dei nostri giocatori, nei movimenti e, soprattutto, nei loro occhi. Andiamo quindi in semifinale, contro una squadra che abbiamo battuto negli ultimi due confronti, e in maniera strameritata, e ci sono tutti i presupposti per fare bene e vedere due belle partite. Ed e' proprio per potere avere altre gioie come questa e per continuare a vivere serate così che non si può mancare la qualificazione per il prossimo anno, e non ho voglia di ritornare sulla bipolarità dell'Inter che tanto concede da scrivere alla stampa, vorrei piuttosto ragionare sulla faziosità dei commenti in vista delle semifinali, e, purtroppo,sulla carenza di rappresentanti della squadra che sappiano ribattere in maniera convincente. I giornali e i siti sono pieni dello shakesperiano dilemma Inter in Italia/ Inter in Europa, del come faccia a essere così terribile in campionato dove perde partite pazzesche, dove sta tenendo un andamento sconfortante ecc.ecc.ecc.. Non si può dire che non fornisca materiale da titoli e articoli, eppure la stampa non dovrebbe faticare tanto per trovare altri argomenti di dileggio: basterebbe guardare 2, DUE, punti più su e avrebbe le stesse argomentazioni, con l'aggravantissima che si tratta dei " campioni d'Italia" in carica. Due miserrimi punti, e su loro mai una parola sul doppio rendimento, mai un commento come se fossero in testa alla classifica. Ora si parla delle semifinali e della loro storia, ma non si parla di Marsiglia, delle ignobili sceneggiate di Dida, non si parla del loro campionato deludente almeno quanto il nostro, e per di più con lo scudetto sulle maglie, sfido chiunque trovare una parola in merito. Non mi sta bene, non mi abituo, e non smetterò mai di sostenere che, come pilotato e decretato dalla stampa italiana, ricordare il nostro 5 maggio come la data della beffa più clamorosa della storia del calcio, e non il 25 maggio di Milan Liverpool e' una follia, perché campionati persi all'ultima giornata ce ne sono stati mille, finali di Champions in quel modo, che non merita neanche aggettivi, UNA SOLA, ma chiedete a qualcuno del 25 maggio, non risponderà nessuno. Detto ciò, considerato il grandissimo rompimento di palle per il modo in cui la mia splendida squadra viene trattata, continuate a incensare il DNA dello squadrone che sta dominando in Italia e un Europa, (col c...) io mi tengo la mia, e non dico spacconate, non minaccio o sbeffeggio, io aspetto maggio serena e positiva, perché IO ho la grandissima fortuna di tifare per la squadra migliore del mondo, in tutti i sensi, sempre e per sempre".
Raita
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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