"Cari amici nerazzurri, quella che mi trovo a commentare è una paradossale situazione che si è abbattuta sull'Inter all'improvviso; una situazione che non nasce però dal nulla, ma che è figlia di una cattivissima gestione partita alle ore 23.00 del 22 Maggio 2010, esattamente 30 secondi dopo le parole di Josè Mourinho che annunciava il suo approdo al Real Madrid.
Da quel momento in poi in casa Inter il caos ha preso il comando delle operazioni, distruggendo tutto ciò che di buono si era creato negli anni passati, e ancora peggio,
compromettendone il futuro prossimo.
Le considerazioni da fare da quel momento sono migliaia, ma cominciamo con l'analisi delle mancate cessioni dopo lo storico Triplete: qualcuno mi spieghi infatti com è possibile per una dirigenza che tale vuole definirsi, non vendere un giocatore come Diego Milito a 30 milioni di euro, un giocatore di 31 anni che ha avuto il suo ultimo apice di rendimento esattamente in questa stagione, e che è terminato esattamente alle ore 23.00 del 22 Maggio 2010 con sue stesse affermazioni, in cui asseriva di "non sapere se rimanere per via di importanti offerte di importanti club".
Discorso a parte invece per Maicon: è dura privarti del terzino più forte del mondo, e la scelta di non "svenderlo" al Real Madrid, a mio modo di vedere può essere anche condivisibile, considerando anche il fatto che trovare il sostituto di Maicon sarebbe stato mille volte più complicato che trovarne uno per Milito.
Dopo il disastro del mercato in uscita, la nostra dirigenza ha messo in atto il tandem disastro-allenatore e disastro-mercato in entrata.
Il 10 Giugno 2010 Rafael Benitez diventa il nuovo allenatore dell'Inter e quindi successore di San Josè da Setubàl. Scelta ponderata per carità, visto che si tratta di un
allenatore con esperienza pluriennale sulle più importanti panchine d'Europa e soprattutto di un allenatore che tatticamente non ha nulla da invidiare agli altri colleghi.
Tutto bene fin qui, se non fosse per il fatto che il carattere di Rafa sarebbe ed è stato poco propenso a riaccendere nei giocatori quel fuoco dentro che inevitabilmente si era spento per via della conquista dei tre titoli, cosa molto importante e che doveva essere intuita esattamente alle ore 23.00 del 22 Maggio 2010.
Ma purtroppo non finisce qui; a una scelta apparentemente giusta del tecnico, la società ha pensato bene di accompagnare un mercato faraonico, permettendo al tecnico ex Valencia di poter disputare il derby con Coutinho, Biabiany e simili, tecnico che poi è esploso con tempi e modi sbagliati nel dopo Mondiale per Club vinto (e non ci voleva il tecnico più bravo della via Lattea per riuscirci), rivendicando una campagna acquisti promessa e mancata.
Chiuso l'imbarazzante capitolo Rafa, si apre (ahimè) quello Leonardo, un allenatore che allenatore non lo è mai stato, un allenatore voluto da Moratti più per ripicca verso il Milan per il caso Ibra, che per scelta tecnica e presa visione delle sue reali capacità in panca.
Con Leo è un susseguirsi di vittorie, il che fanno pensare a una scelta azzeccata da parte di papà Moratti, pensieri che però svaniscono subito dopo la famigerata "settimana sfortunata", che a detta di Leo sembra quasi sia stata così sfortunata non per suoi reali demeriti ma per un'improvvisa intercessione di oscuri demoni appositamente risaliti dalle viscere di Gerusalemme per portare disastri e sventure alla nostra Beneamata.
La realtà invece, come ho spiegato in molti altri articoli che ho scritto, è che Leonardo è un eccellente dirigente, e allo stesso tempo un disastroso allenatore.
E allora dopo la sua comprensibile fuga verso quella che è la sua reale aspirazione (fare il dirigente) e verso quella che è la reale aspirazione di tutti (guadagnare tanti soldi), l'Inter il 17 Giugno 2011 si trova con la panca vuota, alla ricerca di un allenatore che (a parte Bielsa o Villas Boas) inevitabilmente sarà una scelta di serie B, una scelta di ripiego, figlia di una reale e impellente necessità anzichè di un reale progetto; e allora amici miei, a questo punto stridono e fanno rabbia le dichiarazioni di Moratti che ora dice di "volere un allenatore e non un direttore generale", come se a Gennaio scorso al momento di scegliere Leonardo non si rendesse realmente conto delle vere caratteristiche del brasiliano.
Allora cari amici, senza analizzare il mercato attuale, che mi sembra anch'esso molto deludente, mi duole prendere atto che purtroppo la nostra società sta facendo di tutto per ritornare quella che era prima dell'avvento di Calciopoli, e cioè una società con le idee confuse che trova a guardarsi continuamente
da situazioni spiacevoli e imbarazzanti che vanno inevitabilmente a compromettere le possibilità di portare a casa trofei.
Detto ciò, nel cuore di ogni tifoso come nel mio, c'è ancora una minuscola speranza di vedere un'Inter con le idee chiare, con grandi progetti e con gli uomini giusti a perpretarli, esattamente quell'Inter che è stata fino alle ore 23.00 del 22 Maggio 2010..."
Nunzio
"Cara Redazione FcInternews, chi vi scrive è un tifoso un po' deluso di tutto ciò che sta accadendo nell'ambiente nerazzurro.
Partiamo dal 22 Maggio 2011, giorno in cui Moratti rilascia un'intervista alle Iene, in cui in pratica conferma tutti per la stagione successiva.
Al fischio finale della partita tra l'Inter e il Palermo, valida per la finale di Tim Cup, viene fatta un'intervista ad Eto'o da Thomas Villa, in cui gli si viene chiesto se rimarrà all'Inter l'anno seguente; il camerunense risponde con questa frase, da grande signore: "Il presidente ha già parlato". A questa risposta, ho detto: vedi la signorilità del giocatore.
Ora vedo sia sul vostro sito che su altri giornali, la notizia che Samuel Eto'o sta valutando alcune ipotesi e deciderà entro un mese, non solo anche Wesley Snejider afferma che sa solo Dio se rimarrà all'Inter.
Dulcis in Fundo, anche il "bravo" Leonardo decide di ritornare a fare il suo lavoro.. Ci mancherebbe altro che fare il dirigente per il mister è sicuramente gratificante, ma ha dato a molti penso fastidio saperlo così subito dopo un successo, cosa che sta capitando da 13 mesi a questa parte.
Prima il caro Josè che vince e la sera stessa firma per il Real Madrid, poi Benitez che vince il mondiale per club e se ne va, ora pure Leonardo che dopo aver alzato la coppa italia e ribadendo la volontà di fare l'allenatore e il dirigente, va via.
Il problema è che davanti all'offerta degli emiri del PSG non ha potuto dire di no.
Sarà che le bandiere non esistono più, e davanti ai soldi non si guarda la maglia che si indossa, ovvero della squadra campione del mondo in carica e che l'anno venturo poteva "strappare" lo scudetto dalle maglie del milan, in maniera più educata dei cugini: ossia evitando di insultare e di tagliare in diretta lo scudetto dalla maglia nostra in segno di scherno, così come è successo nella trasmissione QSVS".
Vincenzo
"Via chi non sente l'appartenenza. Io credo che il problema dei nostri calciatori sia da imputare ad una dirigenza che non ha mai avuto una figura di spicco sul pubblico, vedi Galliani al Milan, la triade alla juve ( a parte il fatto calciopoli)che sul mercato era geniale. Noi all'Inter non abbiamo mai avuto la Persona che sappia gestire i "maldipacia"...anzi ce l'abbiamo avuta nella veste di Mou, uomo tuttofare dell'ambiente Inter. Andato via lui, ci siamo trovati nella situazione ante- Mou. Moratti non sa gestire tale situazione. Branca sa fare solo gli acquisti, Figo è una meteora che si vede solo a Nyon ai sorteggi, Paolillo non ha appeal. Altro problema è la nazionalità dei nostri campioni. Ibra- Milito- Sneijder- Maicon- Eto'o...non essendo italiani, non sentono stimoli a restare in Italia dopo aver raggiunto gli obiettivi. Quindi l'opera di "italianizzare" l'Inter ha questo scopo: EVITARE L'ESODO A MANDATO COMPIUTO!Gli stranieri forti servono, ma in numero limitato e nei ruoli chiave!!! Troppe stelle abbiamo e in tutti i ruoli del campo. Non mi sorprende la loro voglia di esprimersi in altri campionati come quello inglese. Ultima lega che manca a Eto'o e Sneijder, visto che in Spagna ci hanno militato.
Allora ,in questo senso puntiamo sui nosrti talenti, seppur con Valenza molto inferire dal punto di vista dell'Appeal. Puntiamo quindi su Davide Santon al posto di Maicon, Montolivo a centrocampo, Rossi in attacco e speriamo bene. Tanto, vista l'aria che tira ad Appiano, se di smobilitazione vera o presunta si tratta, bisogna ri-comprare la gente nei ruoli sguarniti, e non credo che di stranieri ad un prezzo inferiore a quello dei sopracitati, se ne trovi facilmente.".
Andrea
"L'Inter sta implodendo. L'inaspettata notizia della partenza di Leonardo, quando il brasiliano sembrava invece il punto fermo da cui ripartire per la prossima stagione, segue i ripensamenti di vari componenti della rosa, che negli ultimi tempi sembrano molto meno sicuri della loro volontà di restare. In realtà sembra che molti abbiano percepito che il ciclo dell'Inter è finito, e cominciano a considerare l'idea di "abbandonare la nave" per cercare migliori prospettive in altri lidi.
E così lo spogliatoio dell'Inter, un tempo unito dal formidabile collante costituito dalla voglia di vincere e dalla personalità di Mourinho, comincia ad assomigliare sempre di più a quello del Milan post-Champions, fra senatori intoccabili, giocatori appagati e non più giovanissimi, mal di pancia diffusi, allenatori precari.
A questo punto urge una decisione. Il ciclo dell'Inter volge palesemente al termine e la dirigenza si trova di fronte ad un bivio. Da un parte la prospettiva di vivacchiare ancora per qualche anno sul ricordo dei fasti del triplete, dall'altro la scelta di anticipare i tempi con una mossa coraggiosa, e procedere ad un radicale rinnovamento.
Il passato ha dimostrato che i tifosi dell'Inter sono ben capaci di aspettare, ma a patto questa volta che ci sia un progetto vero".
Giacomo
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