Tra i grandi nei della carriera di Claudio Ranieri c'è lo scudetto perso sulla panchina della Roma e conquistato dall'Inter. L'ammissione è dello stesso Sir Claudio, intervistato dal Corriere dello Sport dopo la decisione di dire basta alla carriera da allenatore di club: "Ho dato l’addio nel modo più giusto, è stata un’uscita di scena fantastica: neppure nei sogni l’avrei immaginata così bella".

È una leggenda? 
"Ma no, Sacchi e Capello lo sono. Gasperini penso che sia sulla buona strada, poi ce ne sono tanti altri fenomenali. Io ho fatto del mio meglio". 

Il Cagliari non ha ancora un altro allenatore.  
"Cambiano i presidenti, i calciatori, gli allenatori ma non i tifosi. In Serie A ci restano loro, e ai cagliaritani che tanto mi amano dico di sostenere il prossimo allenatore come hanno sostenuto me. Quello che mi resta addosso è proprio l’essermi sentito un corpo e un’anima con la gente. E tutto questo suonava benissimo". 

A proposito di note liete, si dice che le grandi squadre siano come grandi orchestre. Ma dicono anche che lei, a Leicester, abbia scritto una delle pagine più belle della storia del calcio con una semplice banda... 
"Quando sono arrivato la squadra si era salvata nell’ultimo mese la stagione precedente. Io ho solo cambiato modulo, passando al 4-4-2, ho cambiato i terzini, ho messo Kanté che era un motorino inesauribile perché pressava, lottava, s’inseriva, difendeva e a un certo punto pensavo potesse sia fare un cross sia andare a colpire la palla di testa nella stessa azione... Cose semplici".  

Una partita che sogna la notte?  
"Leicester-Manchester City, 3-1 per noi. Poi tutte quelle con il Cagliari nell’ultima stagione". 

Ha un rimpianto? 
"Non aver vinto lo scudetto con la mia Roma. Oggi posso dirlo: l’avrei volentieri scambiato con il titolo del Leicester".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 08 giugno 2024 alle 10:06
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
vedi letture
Print