"La Juventus perde la sua esperienza, la sua autorevolezza, il suo carisma e anche un’importante capacità manageriale, data dal fatto di aver conosciuto tutte le fasi e i periodi del calcio negli ultimi 40 anni. E’ un manager antico che si è sempre aggiornato: unisce esperienza e modernità nella pratica quotidiana. Ed è un manager a tutto campo e un grande comunicatore". Questo quanto spiega Pierpaolo Marino a Tuttosport sull'argomento Beppe Marotta all'Inter. 

Perché, secondo lei, si sono separate le strade del club e di Marotta? 
"Credo che l’uscita di Marotta sia dovuta a un fisiologico logorio nei rapporti con la presidenza. Una figura così autorevole, un dirigente a tutto campo, finisce per avocare a sé molto potere e stabilire un rapporto con la proprietà anche paritetico, ma certamente destinato a logorarsi. E’ una situazione naturale, a me è capitato varie volte: difficile che il rapporto possa durare più di sei/sette anni, anche se si raggiungono risultati. E quelli della Juventus negli ultimi anni sono stati eccellenti". 

Marotta porterà all’Inter molti progetti di mercato che ha condiviso nella Juventus: si creeranno feroci duelli di mercato? 
"Marotta sarà un concorrente scomodo per la Juventus, innanzitutto perché il suo know how sulla crescita della società può essere applicato all’Inter, perché ci sono delle analogie come la solidità economica della proprietà, la voglia di crescere e un presidente giovane che ha voglia di assorbire da Marotta. Ma per contro Paratici conosce bene le tecniche di Marotta nelle trattative, quindi anche lui avrà un vantaggio potendo prevedere certe mosse. Alla fine nessuno ha un vantaggio in più". 

Funzionerà Marotta nell’Inter? 
"Dipende se tutte le componenti si metteranno a disposizione e dall’autonomia che gli verrà concessa dalla proprietà. Andrea Agnelli è cresciuto negli spogliatoi della Juventus e ha sempre frequentato l’ambiente della Juventus, Zhang non ha quell’esperienza. All’Inter, Marotta avrà bisogno di maggiore autonomia nei confronti della proprietà, ma conosce le dinamiche e saprà come guadagnarsi questi spazi e incidere di più. Alla Juventus aveva un rapporto eccellente con Allegri, lo dovrà ricostruire anche con Spalletti. Il buon rapporto fra manager e allenatore è nevralgico per costruire qualsiasi vittoria". 

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Sezione: Rassegna / Data: Gio 22 novembre 2018 alle 09:55 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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