"Il calcio di oggi è fatto di specialisti, studio, tecnologia, ricerca, big data per definire l’ideale algoritmo. Poi ti accorgi che esiste già una formula segreta per rendere più efficiente un qualunque modulo di gioco: è il lavoro. Sudare, faticare, allenarsi al massimo, senza risparmio. Gli ambasciatori di tutto questo si chiamano Antonio Conte e Gian Piero Gasperini. Credo che la differenza maggiore, in questo campionato, la stia determinando proprio la loro pretesa nei confronti dei giocatori. Quanto si aspettano di ricavare dagli allenamenti". Lo sottolinea Matteo Marani su Tuttosport. "Un concetto che va esteso a Maran e Juric, ossia Cagliari e Verona, in modo diverso le due sorprese dell’anno. Conte e Gasperini hanno un vantaggio enorme sui colleghi: sono superiori ai propri atleti. Pesano più loro dei calciatori che allenano. Questo rapporto di forza andrebbe sempre essere tenuto in considerazione dai dirigenti al momento di scegliere l'uomo per la panchina. Mai affidarsi a un tecnico più debole della squadra, come è successo a Marco Giampaolo nei confronti della storia del Milan. Lo stesso allenatore che aveva ottenuto massima dedizione e sacrificio alla Samp, non è stato in grado di riceverli dalla rosa rossonera. Nella Bergamo e nella Milano nerazzurra non è così, forse perché alle spalle ci sono dirigenze attrezzate e che soppesano ogni scelta. Antonio Conte è l’unico ad avere vinto quattro campionati alla Pinetina e, togliendo Godin, l'unico a vantare allori. Questo fa sì che i giocatori siano quasi obbligati a seguire il loro capo. Poi il carisma non lo si acquista al mercato e Conte, sin dal primo anno di Juve, ha dimostrato di possederne in quantità industriale".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 08 dicembre 2019 alle 10:59 / Fonte: Tuttosport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print