Il protocollo Var sarà modificato. Lo assicura la Gazzetta dello Sport che spiega i due punti principali di criticità. "Il primo chiama in causa il rapporto tra l’arbitro in campo e quello al Var. A quello dei due meno esperto e autorevole può mancare il coraggio di correggere il collega più celebre? Cioè, siamo di fronte a casi di sudditanza psicologica tra arbitri? Il giorno dopo, resta forte la sensazione che a parti invertite quel rigore sarebbe stato assegnato (in riferimento al contatto tra D'Ambrosio e Zaniolo, ndr). Ma è vero pure che Fabbri è uno dei nostri migliori interpreti del Var. Il problema esiste e va trovata una soluzione. L’Aia sta riflettendo sull’opportunità di staccare un gruppo di addetti al Var, come per gli assistenti (previa autorizzazione della Fifa). Una specie di divisione a parte, in cui magari far confluire anche gli arbitri che hanno appena lasciato il campo per raggiunti limiti di età, in modo da garantire alla video assistenza solo gente di grande esperienza. È in parte quello che ha proposto anche domenica sera Luciano Spalletti. Sull’altro punto – quanto evidenti debbano essere gli errori da rivedere al video – i nostri vertici arbitrali stanno lavorando da giorni. Fabbri non suggerisce a Rocchi la review perché le immagini in suo possesso non chiariscono inequivocabilmente che il collega ha commesso un errore evidente. Se la logica resta questa, non usciremo mai dall’equivoco. Rizzoli per primo se n’è reso conto e per questo l’Aia si farà promotrice presso l’Ifab di alcune modifiche al protocollo, improntate ad allargare il raggio d’azione della Var non solo sui falli di mano, ma anche sui «contatti bassi», come li definiscono in gergo, tra difensore e attaccante. Da attenzionare molto più dei contrasti aerei, i cosiddetti «body check». È la differenza che passa dall’errata valutazione di Fabbri del fallo di D’Ambrosio su Zaniolo all’opinabile ma formalmente corretta valutazione che Rocchi ha fatto della spallata di Manolas a Icardi".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 04 dicembre 2018 alle 09:16 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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