"Mateo Kovacic al cospetto di re Leo ha fatto un figurone. E l’ha fato agendo da uomo dietro la punta, trequartista classico. Il suo raggio d’azione è stato ridotto da Kovac agli ultimi 30 metri di campo e l’esperimento ha funzionato, eccome". La Gazzetta dello Sport incensa il giovane interista dopo la prova contro l'Argentina. E sulla posizione in campo: "La cosa curiosa è che il meno convinto è lui. Kovacic ha sempre fatto sapere, nelle chiacchierate coi cronisti, che preferisce giocare da interno, insomma da centrocampista puro con licenza di avanzare. Motivo: così ha più campo. Vero. Però spesso in tutti quei metri si perde, tiene troppo palla e schiaccia gli attaccanti nell’area avversaria. Quando invece parte negli ultimi 30 metri, c’è solo il tempo per dribblare e tentare la gran giocata. E lui quei numeri li ha. E, anche se tracagnotto, ha pure lo scatto che serve per districarsi velocemente. Insomma, se il trequartista non è il vestito su misura per lui, forse basta solo qualche aggiustatine alle maniche". 

Sezione: Rassegna / Data: Ven 14 novembre 2014 alle 10:26 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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