"Qualcosa è cambiato, l’Inter oggi per lunghi tratti di partita sembra una squadra, con un’identità di gioco riconoscibile. Ci sono voluti mesi, ma alla fine Roberto Mancini ha trovato una strada". Lo sottolinea oggi la Gazzetta dello Sport. "L’Inter vive di contraddizioni e col Bologna ha ripercorso in 90 minuti il cammino della sua stagione. Dell’Inter non è piaciuta la gestione del vantaggio. Sopra di due, Mancini ha ceduto alla tentazione del difensore in più. Dentro Murillo per Eder, difesa a 5 e patatrac, golletto di Brienza ed enorme sofferenza nei minuti finali. Una grande squadra non preserva così un 2-0. L’altro e più grosso problema risponde alle generalità di Eder. Da quando è a Milano, il brasiliano – gran lavoratore, per carità – vive in perenne stato di siccità. Gol zero, e l’astinenza fa impressione, parliamo di un attaccante che alla Samp, fino a gennaio, di reti ne aveva realizzate 12. Non sappiamo dirvi se sia più colpa sua o della squadra, a naso un po’ l’uno e un po’ l’altro, ma l’infortunio di Icardi rende obbligatorio il ritrovamento dell’Eder cannoniere, l’Inter non può vivere di solo Perisic. Pure Conte, in tribuna, si sarà posto domande. L’Europeo incombe e l’Italia non può permettersi l’essiccamento del suo attaccante cardine". 
 

Sezione: Rassegna / Data: Dom 13 marzo 2016 alle 11:30 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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