La Serie A ormai è il suo giardino di casa, e allora, per il prossimo step, a Mauro Icardi occorre imporsi in Nazionale e in Europa. Percorsi appena iniziati in entrambi i casi, e domani, contro il Barcellona, ecco un'altra chance per scalare l'Olimpo dei migliori interpreti nel ruolo. La Gazzetta dello Sport ne parla oggi: "Cristiano Ronaldo, il primatista di reti, è a 120 gol in 154 uscite nel torneo vero, preliminari esclusi. Robert Lewandowski viaggia sopra il 60% con 46 centri in 74 partite compresa una finale, anche se non l’ha vinta: era al Borussia Dortmund, lasciò la coppa al Bayern e poi cambiò maglia per cercare di acchiapparla. Sergio Agüero del Manchester City, suo connazionale, ha una media di un gol ogni due match circa (63-32). E anche un concorrente iscrittosi da poco come Harry Kane mostra una frequenza strepitosa, 12 gare e 10 sigilli. Può Icardi sentirsi alla stessa altezza dei colleghi? O ne ha le qualità per aspirare a raggiungerli? La risposta è sì e deriva dalle caratteristiche, dall’età e margini di miglioramento, dal gioioso impatto con la nuova competizione e dai suoi numeri in Serie A. Che non sarà più al centro del mondo, però non è un gratuito pranzo di nozze per gli attaccanti. Considerando i primi cinque tornei d’Europa dall’agosto 2013, Icardi ha una percentuale realizzativa in base ai tiri tentati del 23%, la più alta della compagnia dei monumenti: Cavani e Suarez (avversario domani) sono al 22, Lewandowski al 20, Ronaldo al 16. Maurito con l’Inter è a quota 104 reti in 166 partite, la quantità «ronaldesca» è più elevata (170 reti con lo stesso numero di gare), però le opportunità di tiro sono più numerose". E la crescita di Icardi coincide con quella di tutto il club nerazzurro, tornato nel gotha del calcio.

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 23 ottobre 2018 alle 08:51 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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