"Tecnicamente può fare la differenza. Ha una fisicità devastante, in quindici giorni sarà al meglio della condizione. Sarà determinante in campo e fuori". Adriano Galliani promuove il ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan e parla così alla Gazzetta dello Sport.

Quella tra Ibra e il Milan fu una storia di successi conclusa dopo due anni. Chi scelse di separarsi?
"Certo non Ibra. Non voleva assolutamente andarsene. Fu ceduto per questioni di bilancio. Ha sempre deciso lui il proprio destino, tranne che in quell’occasione. Insieme fu scudetto il primo anno, l’ultimo del Milan prima della Juve dei record, e Supercoppa nel 2011. L’anno dopo arrivammo secondi, fu l’anno del gol di Muntari non dato in Milan-Juve a febbraio. Ma prima, nel mercato di gennaio, era tutto fatto per la cessione di Pato al Psg e l’arrivo di Tevez dal City. Un sogno, la coppia Ibra-Tevez. Saltò tutto e chissà cosa poteva essere. Credo che avremmo continuato a vincere, in quel periodo eravamo ancora davanti alla Juve. Cambiò la storia, Milan secondo. Si arriva all’estate 2012, quella dell’addio dei senatori".

Zlatan andò al Paris Saint Germain, cosa vi diceste?
"Per un po’ di tempo è rimasto in silenzio. Ma qualche tempo dopo fece un’intervista in cui parlò benissimo di me e del nostro rapporto. Raccontò che alla vittoria del campionato entrai nello spogliatoio per scucire lo scudetto dalla maglia dell’Inter e darlo a loro: “Adesso questo è nostro”. Zlatan fu colpito, è uno dei tanti episodi che ci legano".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 28 dicembre 2019 alle 10:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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