Mino Favini, storico scout dell'Atalanta, ha parlato alla Gazzetta dello Sport, soffermandosi anche sull'evoluzione della carriera di Roberto Gagliardini, uno dei tantissimi prodotti del florido settore giovanile bergamasco.

Cosa non va nel calcio italiano?
"C’è paura a lanciare i giovani, addirittura li attacchiamo al primo errore. E mi meraviglio che tante società puntino sugli stranieri, anche nei vivai. Diamo spazio ai nostri, le soddisfazioni arriveranno. Il potenziale c’è, va solo coltivato".

Il Mancini c.t. ha convocato quello atalantino.
"Difensore completo, attento dietro e decisivo in attacco. La sua crescita è un bene anche per la Nazionale".

Alcuni esempi?
"Tra i tanti, Donnarumma, Bernardeschi e Chiesa. Forti, possono fare la differenza subito. Bisogna essere ottimisti, concediamo ai ragazzi la possibilità di sbagliare".

All’Inter dopo Bergamo: Gagliardini.
"Buon centrocampista, ha sbagliato ad andar via così presto. Forse non era pronto, nelle grandi ci sono richieste differenti".

Il segreto della proprietà.
"Antonio e Luca Percassi, che fu mio giocatore, sono innamorati del club. Molto simili a Berlusconi e Moratti. I Percassi sono eccezionali, ciò che fanno è chiaro a tutti. Hanno creato una rete di osservatori incredibile, merito anche dell’esperienza di Sartori e Zamagna".

Sezione: Rassegna / Data: Mar 20 novembre 2018 alle 09:49 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print