Per il Corriere della Sera la strada è tracciata: sta nascendo un'Inter davvero competitiva. "È presto per sbilanciarsi e il fatto di aver vinto il derby di mercato con il Milan su Kondogbia non è garanzia di successo sul campo. Però sta nascendo una squadra in linea con quanto aveva prospettato Mancini, anche nelle giornate più difficili dell’ultima stagione: solida, potente, moderna, che sta cercando di colmare il gap nei confronti di Juve, Roma, Lazio e non solo. Si annuncia una rifondazione in linea con quella del 1988 (gli arrivi di Berti, Bianchi, Matthaeus, Brehme e Diaz) o un cambio di scenario deciso come nel 2009, quando la squadra, reduce dallo scudetto, era stata stravolta per conquistare l’Europa con Eto’o (per Ibrahimovic), Milito, Thiago Motta, Lucio e Sneijder". E sul FPF l'idea è questa: "Adesso la società dovrà cercare di lavorare al meglio nelle uscite, perché, viste le norme legate al fair play finanziario, diventerà importante riequilibrare in parte le spese. Di giocatori che possono essere ceduti ce ne sono molti; il problema è evitare le svendite. Ma al di là di tutto servono idee chiare, come per gli acquisti: se Kovacic e Guarin, dopo attenta analisi, non sono più ritenuti funzionali al progetto, ha un senso la loro cessione. Thohir ha capito che soltanto investendo si può andare lontano, ma per l’Inter c’è un traguardo obbligato: il ritorno in Champions League. Per non finire rovinati. In tutti i sensi". 

Sezione: Rassegna / Data: Lun 22 giugno 2015 alle 11:57 / Fonte: Corriere della Sera
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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