L'interesse culturale dello stadio San Siro è uno dei punti su cui fa leva il Comitato 'Sì Meazza' guidato da Luigi Corbani, intervistato oggi da La Repubblica di Milano: "Oltre all’esposto in procura c’è un ricorso al Tar presentato un paio di mesi fa. Abbiamo anche inviato una lettera al ministro della Cultura Alessandro Giuli e alla sovrintendenza".

Lei sostiene che i settant’anni del secondo anello per mettere sotto tutela il Meazza siano già scattati.
"Non lo dico io, lo dicono i documenti. Ci sono gli articoli con foto dei principali giornali dell’epoca che indicano come il 29 giugno del 1955 lo stadio abbia ospitato la partita Milan-Honved. In quell’occasione lo stadio fu occupato da 60 mila persone e dalle foto si evince perfettamente come la configurazione del secondo anello, quella che lo rende un bene di interesse culturale, fosse già ben definita".

In una recente relazione, però, la sovrintendenza fa partire i settant’anni dalla data del 10 novembre 1955, partendo cioè dal collaudo provvisorio.
"Il documento della sovrintendenza non sostiene nulla in maniera perentoria, utilizza diversi condizionali e soprattutto si rifà a una documentazione inviata dal Comune di Milano che non è completa. E poi il Codice dei beni culturali, per stabilire la data in cui scatta la tutela, parla di esecuzione dell’opera, non di collaudo. Se si nega la sussistenza dei settant’anni perché il secondo anello era completato per tre quarti e non per intero, significa che se Leonardo avesse dipinto solo tre quarti del Cenacolo, l’opera non sarebbe da considerarsi realizzata. Questa tesi non sta in piedi. Al netto di ciò, la questione non si può focalizzare solo sui settant’anni".

Sezione: Rassegna / Data: Sab 12 luglio 2025 alle 12:50
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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