Robin Gosens "l’eccezionale", come lo definisce John Stegeman, primo allenatore del tedesco, oggi a tutti gli effetti interista. Proprio l'allenatore olandese che lo ha lanciato all’Heracles Almelo, parla dell'esterno ormai ex Atalanta alle colonna della Gazzetta dello Sport. 





Sia sincero: immaginava una carriera così per Robin?
"No, ma aveva qualcosa di speciale. Un lavoratore, uno che non molla. Credeva in se stesso e nel suo sogno. Ricordo il primo colloquio serio tra di noi, nel mio ufficio: le prime 5-6 partite lo tenevo in panchina per farlo entrare negli ultimi 10 minuti. Era appena arrivato e chiese di giocare titolare, senza giri di parole. ’Sono pronto’, disse. Con il tono di chi è sicuro di sé".




Quindi non l'ha accontentato.
"Ho fatto finta. Dopo qualche partita è diventato titolare”.




Nei due anni successivi non è più uscito.
“Gli scout dell’Heracles sono stati bravi. Robin giocava nel Dordrecht, aveva fatto una stagione da titolare in Eredivisie e lo acquistammo a poco. Poi arrivò l’Atalanta e il resto è storia. Gli dicevo sempre di essere più letale in zona gol, cosa che poi infatti ha migliorato”.




Anche all’Inter farà la differenza?
“Ne sono sicuro. Si è sempre adattato in fretta. All’Heracles ha fatto tutti i ruoli, qualche volta anche il mediano o la mezz’ala. Grazie a Gasperini è diventato uno dei terzini più forti d’Europa”.




Capitolo paragoni: chi le ricorda?
“Sincero? Nessuno. Ognuno ha la sua storia, il suo sogno. Quello di Robin non è ancora finito”.


Sezione: News / Data: Gio 27 gennaio 2022 alle 16:05
Autore: Egle Patanè
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