Intervistato da InterChannel, il direttore del settore giovanile nerazzuro Roberto Samaden ha parlato prima delle gare di andata degli ottavi di finale di Allievi e Giovanissimi Nazionali in programma nel fine settimana. Ecco quanto raccolto da inter.it.

"Abbiamo affrontato e superato nel modo migliore i sedicesimi di finale, in particolare con gli Allievi che giocavano contro il Genoa, un avversario molto duro arrivato secondo in campionato. Adesso ci apprestiamo ad affrontare Chievo e Vicenza, due squadre venete di valore sia tecnico che caratteriale, che hanno ben figurato durante la stagione regolare. Ma è chiaro che, a questo punto e a questo livello, sia impensabile pensare di disputare gare semplici. Arriviamo a questo punto nella maniera migliore, con serenità, con tutti i giocatori a disposizione e con due allenatori che, nell'arco dell'anno, hanno lavorato molto bene sia individualmente che con il gruppo. Sono molto fiducioso sul fatto che affronteremo queste due gare con la giusta determinazione".

Poi il direttore analizza l'annata della Primvarea di Fulvio Pea, vincitrice del Torneo di Viareggio, e arrivata a un passo dalle finali di campionato e di Tim Cup. "Per prima cosa voglio sottolineare che la vittoria del Viareggio è stata una cosa spettacolare, non solo in quanto tale ma per come è stata costruita, per la dimostrazione del gruppo, per il lavoro che l'allenatore Fulvio Pea ha svolto con la squadra, e per come i ragazzi si sono espressi in una manifestazione che li ha visti giocare sette partite in quattordici giorni. È chiaro che da lì abbiamo pagato un po' sotto l'aspetto fisico e mentale, abbiamo pagato il carico che il Viareggio lascia su dei ragazzi che, oltrettutto, affrontano numerosi impegni con le rispettive nazionali. Ma sino a quel punto il campionato era stato condotto in modo estremamente positivo e avevamo raggiunto la semifinale di Tim Cup. E credo che poi non sia certo stato un disonore essere stati eliminati dalla Roma visto che ci siamo giocati sino in fondo, e a viso aperto, il passaggio del turno in trasferta. Il nostro problema, come ho detto l'altro giorno dopo la partita, non è stato tanto uscire dopo i rigori con il Milan, visto che contro il Torino eravamo passati noi in quel modo, bensì non essere riusciti ad arrivare direttamente alle fasi finali. E a cinque minuti dalla fine della gara contro l'Atalanta ci siamo giocati la possibilità di disputarle, e lo avremmo fatto sicuramente in modo ottimale recuperando le energie che sarebbero servite per farlo. D'altra parte non possiamo certo rammaricarci di aver vinto il Viareggio. Siamo contenti, il lavoro del tecnico quest'anno e quello passato è stato davvero ottimo e lo dimostra il fatto che tutti i giocatori che sono usciti dalla nostra Primavera sono stati pronti ad affrontare campionati professionistici, anche in Serie A e in Serie B. Il bilancio quindi è positivo e vanno riconosciuti dei grandissimi meriti ai ragazzi, all'allenatore e a tutte le persone dello staff che hanno lavorato. Poi è chiaro, avremmo preferito disputare le finali di campionato, ma il lavoro del Settore Giovanile si vedrà l'anno prossimo: vedremo come escono i nostri giocatori e quanto saranno pronti ad affrontare il calcio professionistico. Questo è il vero obiettivo e sono sicuro che Fulvio Pea e il suo staff in questo senso abbiano lavorato nella giusta direzione, non solo pensando a ottenere risultati ma anche cercando di preparare giocatori pronti per il futuro".

Il settore giovanile sta emergendo sempre con maggiore insistenza anche in Italia. "Dico finalmente. Questa attenzione non deve però dipendere dal fatto che magari l'Italia viene eliminata dal Mondiale, l'attenzione verso i giovani in generale dovrebbe esserci sempre. Oggi tutto il calcio italiano si sta occupando di questo problema e anche l'abbassamento dei limiti d'età del campionato Primavera in questo senso è una cosa assolutamente logica. Questa è una prerogativa di chi lavora bene e con continuità nel settore giovanile: noi lo stiamo facendo da anni e Giuseppe Baresi e Piero Ausilio prima di me hanno svolto un lavoro mostruoso. Come ho detto sabato, poi, è abbastanza imbarazzante vedere dei ragazzi del '93 contro quelli del '90 e, al di là delle scelte, questo è un fatto di regole e io mi riferisco a quelle. È assurdo che possano competere tra di loro giocatori quasi già formati contro giovani in costruzione. In questo, contro il Milan, credo sia stata abbastanza determinante la scelta, condivisa da tutti noi, di giocare la partita con i nostri ragazzi della Primavera. Questa, però, non vuole essere assolutamente una critica a chi ha fatto altre scelte, in realtà credo sia il regolamento da rivedere. È assolutamente lecito fare delle scelte all'interno di un regolamento. Il fatto di portare l'età dei Primavera in un biennio, come già succede per Allievi e Giovanissimi, credo possa essere la soluzione più logica".

Sezione: News / Data: Ven 20 maggio 2011 alle 19:50 / Fonte: InterChannel - inter.it
Autore: Alessandro Cavasinni
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