Ennesimo psicodramma nerazzurro. Così Andrea Monti, il direttore della Gazzetta dello Sport, commenta i noti fatti riguardanti Icardi e la Curva Nord. "La soluzione annunciata ieri dal club pare in linea con il livello – rasoterra – dell’intera vicenda: multa, ritiro del libro, lettera di scuse ma nessuna revoca della fascia per il capitano che ha minacciato di spedire un centinaio di sicari ai curvaioli contestatori. Il provvedimento è un cocktail analcolico che lascia tutti con l’idea di aver brindato alla vittoria delle proprie ragioni e non ubriaca nessuno, quindi è forse la prima cosa sensata a cui assistiamo da due giorni a questa parte - si legge sulla rosea -. La marcia indietro rispetto a quanto dichiarato da Zanetti (giusto prima della partita con il Cagliari, ma si può?), «prenderemo provvedimenti, i tifosi vanno rispettati», è netta. Per fortuna. La società sbanda in modo abbastanza clamoroso prima di imboccare la strada del compromesso. Gli ultrà, che alla fine non sono poi così cattivi, paiono abbozzare. Lo ignoreranno, fanno sapere, e continueranno a sostenere la squadra". Monti, insomma, disegna un quadro davvero pessimo. Specchio della realtà.

"Ma la conclusione delle ostilità, vedremo quanto provvisoria, non cancella gli interrogativi. Li riduco a cinque e provo a riproporli all’inedito triumvirato Gardini, Zanetti, Ausilio che parrebbe avere assunto il comando delle operazioni. 1) Chi mai si è illuso che un tipo ameno come Maurito Icardi potesse reggere l’eredità di Armando Picchi e di Giacinto Facchetti? 2) È vero o no che la fascia di capitano è divenuta una sorta di premio per aver firmato il rinnovo del contratto? 3) Perché non è stata richiesta una lettura preventiva della biografia e chi avrebbe dovuto pensarci? 4) Icardi non è Balotelli, è un ragazzo esuberante ma positivo: come si intende tutelare l’investimento su un giocatore che quest’estate valeva 70 milioni di euro evitandone, appunto, la «balotellizzazione»? 5) Mentre ci si occupava di Maurito, l’Inter è scivolata nella colonna di destra della classifica e ha fatto un punto in tre partite: il club è sempre convinto dell’azzardo De Boer e, se sì, come pensa di sostenerlo nelle prossime delicatissime partite contro Southampton, Atalanta e Torino?".

"Coraggio ragazzi, non tutto è perduto. Basta agire come una società seria. Anzi, una società e basta. L’Inter rimane una squadra ricca di potenzialità e talento - chiude Monti -. Risulta che a Nanchino stavolta siano intervenuti seccamente e che tutti, a cominciare dall’allenatore, debbano ritenersi sotto osservazione. I cinesi, si sa, sono pazienti e sorridono molto ma non hanno il nostro stesso senso dell’umorismo".

Sezione: News / Data: Mar 18 ottobre 2016 alle 10:40 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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