Giorgio Furlani, consigliere del Milan e Portfolio Manager del fondo Elliott, racconta a tutto tondo i piani per il club rossonero ai microfoni di Sky Sport. Spiegando cosa manca alla società per tornare a competere coi top club internazionali: "Se si mettono a confronto i ricavi del Milan con quelli dei top club viene fuori un cartellino di Romelu Lukaku all’anno. Questi sono i numeri. Numero tre: lavorare con la propria Lega. Gli incassi da stadio sono più o meno sotto il controllo dei club ma quelli commerciali e dai diritti tv dipendono direttamente o sono influenzati dalla propria Lega. Ridurre i costi è comunque parecchio impegnativo: moltissimi club avrebbero rinnovato il contratto del proprio portiere a qualunque costo per la difficoltà di spiegare una scelta come la nostra ai propri tifosi. Superlega? La domanda giusta riguarda la struttura di una industria dove i grandi player perdono soldi non solo per cattiva gestione ma anche perché la struttura non è corretta. Guardando ai settori telco o utilities o alle banche, se il regolatore vedesse che le più grandi società perdono soldi non sarebbe contento e prenderebbe decisioni a riguardo. Le perdite sono un po’ causate dal Covid ma anche dal modo in cui il calcio è strutturato".

Furlani si sofferma ampiamente anche sulla questione legata al nuovo stadio: "È un progetto che va avanti da tempo, da quando abbiamo preso la proprietà del Milan. Quando abbiamo mostrato l’opzione stadio a New York ci dicevano di non preoccuparci perché erano convinti che Milano non fosse una città come Roma: sfortunatamente Milano ha dimostrato di essere un po’ come Roma su questo progetto, più di quanto ci sarebbe piaciuto. Il Covid ci ha rallentato, Milano è stata tra gli epicentri della pandemia. La città ha dovuto pensare a sopravvivere più che agli investimenti. Il progetto ora è in mano al Comune che sta analizzando la situazione con i principali stakeholders. Io andavo a San Siro da ragazzo, è uno stadio che amo ma non è fatto per il mondo attuale, ha come core business solo i club mentre, tra le altre cose, deve diventare un posto di eventi-intrattenimento e serve la giusta struttura per dare ai nostri tifosi la migliore esperienza. Stiamo andando più a rilento di quanto sperassimo. La location è di fianco al Meazza, nel parcheggio. Il progetto è curato da Populous, si trova su internet. Cosa ci blocca? C’è una spinta politica limitata perché alcuni stakeholders non vogliono andare avanti. La nostalgia è un sentimento molto italiano".

Sezione: News / Data: Ven 04 marzo 2022 alle 12:28
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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