La struttura del calcio italiano nella stagione di Calciopoli "aveva questo pericolo, e cioè che i club e la Lega potessero avere contatti diretti con gli arbitri". Lo afferma l'ex segretario dell'Uefa Gerhard Aigner, a capo dei tre 'saggi' della Federcalcio chiamati a dare un parere sullo scudetto 2006: "Era una struttura sbagliata - ha spiegato ai microfoni di Sky Sport 24 -,ma era una situazione generale. Allora non c'erano tutti gli elementi che ci sono oggi. La responsabiltà nella creazione di questa struttura, chi più chi meno, era di tutte le società. Adesso si porta la responsabilità su una società e su una o più persone, ma queste lo hanno fatto per proteggersi".

Sulla scelta di assegnare lo scudetto all'Inter, Aigner commenta: "Il nostro incarico era decidere se la Figc poteva riassegnare il titolo e decidere se era il caso di fare una classifica diversa, e i regolamenti permettevano questa possibilità. Noi con Rossi non abbiamo mai parlato di Inter o di altre società". L'obiettivo dell'ex commissario straordinario era quello "di dare grande sicurezza al calcio italiano, e ha fatto il massimo per proteggerne gli interessi in campo internazionale. Non so se ritenesse che l'Inter meritasse di essere campione, ma l'Uefa premeva per avere la classifica. Bisognava presentare alla Uefa una lista di squadre per le coppe europee - aggiunge -. Non toccava a noi decidere su Juventus, Milan e Inter: il nostro incarico non era quello di designare un vincitore del campionato ma verificare se statuti e regolamenti di Figc e Lega permettessero di stilare una classifica".

Sezione: News / Data: Ven 08 luglio 2011 alle 15:36
Autore: Daniele Alfieri
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