FALSI PROFETI ★ - "Non si è mai visto un magnate che arriva in un club e non spende neanche una lira". Eccovi serviti. Nel rush finale di mercato Erick Thohir piazza il colpo Hernanes e conferma Guarin: 20 milioni di euro alla Lazio e una carezza al colombiano, a cui verrà adeguato anche il contratto. Il Profeta, però, quello vero, ha dovuto saltare il big match contro la Juve, posticipando così il suo debutto alla sfida di domenica prossima con il Sassuolo. Finalmente ha trovato un nuovo paio di scarpini.

MILAN ☆☆☆☆☆ - Naturalmente, secondo i classici pagelloni del mercato, i 'cugini' riescono ancora una volta a superare l'Inter strappando via con le unghie alle rispettive squadre di appartanenza Adel Taarabt e Michael Essien. Poco importa se tra centrocampo e trequarti sono almeno quindici i rossoneri a disposizione di Seedorf. Come dice il proverbio, meglio tanti ma buoni. Ah, non faceva così?

PABLO OSVALDO ★★★★ - Il vero colpo della sessione di gennaio (tutti concordi) è quello messo a segno dalla Juve con l'arrivo del nazionale italiano dal Southampton: l'accordo si è chiuso sulla base di un prestito a 400mila euro con eventuale riscatto fissato a 18 milioni, a Conte il suo nuovo attaccante e una lunga scorta di cerotti fino a giugno.

MASSIMO CELLINO ★★★ - Prime grane in Inghilterra per il nuovo patron del Leeds: licenzia l'allenatore McDermott e si guadagna da subito l'affetto dei tifosi inglesi. Bloccato dentro lo stadio e costretto ad uscire soltanto grazie all'intervento della polizia, lui si gasa: "Nemmeno ai miei concerti viene tutta questa gente!". Uragano rock.

CLAUDIO LOTITO ★★★★ - Il presidente della Lazio ha tutto dei latini, anche la tenacia. Le proteste dei supporter biancocelesti non lo smuovono, anzi, "è peggio perché più fanno così, più io divento freddo". La partenza di Hernanes è stato un altro duro colpo da incassare per l'ambiente, ma a tenere banco sono soprattutto le 50, o meglio 80 minacce di morte ricevute quotidiniamente: "Tutte da un tale con un vago accento slavo".

YUTO NAGATOMO ★★ - Tra i meno lucidi nella disfatta di Torino in cui è incappata l'Inter, nonostante la fascia al braccio avrebbe dovuto galvanizzarlo. Gli errori non sono soltanto suoi, ma anche da parte di chi ne storpia il nome: "La pronuncia corretta è Nagatomò - ha ribadito il presidente della ATUF (Associazione Telecronisti Uniti per la Fonetica) -, mentre nel sostantivo 'capitano' l'accento va sulla seconda /a/, altrimenti si leggerebbe erroneamente 'càpitano'".

Sezione: La Rubrica / Data: Mer 05 febbraio 2014 alle 00:30
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DaniAlfieri
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