"Fino a ieri ci siamo allenati a ranghi ridotti, è difficile fare un'analisi con 12-13 giocatori. Tutti i mesi facciamo 7 partite in 20 giorni e poi i giocatori vanno in nazionale. Si allenano più con i rispettivi ct che con me. Non è più calcio questo, è uno show, in cui tutti i partecipanti cercano di spremere gli appassionati per fare soldi. Questo calcio non mi appartiene. Comunque domani mi aspetto una reazione dagli uomini, più che dai giocatori. A Bologna non lo siamo stati, siamo stati superficiali, i gol sono arrivati da situazioni imbarazzanti". Maurizio Sarri non le manda a dire durante la conferenza stampa pre Lazio-Inter in quel di Formello.

Perché Radu non viene mai impiegato?
"Fino a poco tempo fa non mi ha dato la sensazione di essere in condizione. Lui stesso mi ha detto che dopo il Covid aveva difficoltà, ma negli ultimi dieci giorni l'ho visto in netta crescita: penso che in questo ciclo di partite sarà dentro".

Che peso dà a Lazio-Inter?
"Ci sono tre punti in palio, in questo momento non è una partita spartiacque. La Lazio ha fatto una scelta di rottura, è in un anno di transizione e di costruzione. L'importante è gettare le basi: il primo obiettivo è trovare solidità, poi penseremo a divertirci. È presto parlare di obiettivi, dobbiamo crescere e abbiamo tanti margini per farlo. Dopo le nazionali ho sempre un certo timore perché tornano giocatori che si sono allenati in maniere diverse. Staccare la spina e riattaccarla non è così semplice come sembra da fuori. Dato che c'è questo rischio, meglio giocare con l'Inter che con una squadra meno blasonata".

Come sta Immobile?
"Da un paio di giorni si allena con noi, sta abbastanza bene. Rimanere fermo gli ha fatto bene. Gli altri nazionali vediamo, si sono allenati con noi solo ieri".

Come si trova la solidità che sta cercando?
"Serve la partecipazione di tutti, perché per tenere la linee a metà campo tutti devono fare i movimenti giusti. A Bologna questo non è successo. È inutile condurre la partita se poi facciamo gli errori in fase difensiva quando non abbiamo la palla. Abbiamo commesso anche tanti errori individuali, soprattutto nell'uno contro uno".

Tante polemiche per il terreno dell'Olimpico.
"In tanti si sono lamentati, ma hanno risposto solo a me. Quando ne ha parlato Mourinho nessuno ha relicato. Il terreno dell'Olimpico non è di alto livello, non serve fare giri di parole. È scadente. Abbiamo avuto rassicurazioni e quindi aspettiamo il miglioramento".

All'Olimpico torna Simone Inzaghi, cosa pensa di lui?
"Io alla storia degli scontri diretti tra allenatori non ci credo: dipende sempre da chi stai allenando. A Empoli ho perso tante partite, a Napoli poche. Inzaghi ha fatto bene, ora guida una squadra che potrebbe essere la grande favorita per la vittoria dello scudetto: ha ceduto alcuni giocatori, ma ha fatto acquisti funzionali. Non conosco poi Inzaghi dal punto di vista umano".

La mentalità si può allenare? Magari acquistando giocatori esperti come Leiva...
"Bisogna capire se questi hanno la capacità di trascinare il gruppo. Se hanno grande mentalità, ma poi stanno zitti in campo...".

Cosa ti aspetti dall'Inter?
"Non so neanche chi mando in campo io, come faccio a sapere come giocheranno loro? Spero solo che ci sia una grande reazione".

Senza Acerbi, quanto si aspetta da Luiz Felipe?
"Lo stesso che mi aspetto dagli altri. Nella linea difensiva non ha preso il controllo ancora nessuno. C'è poca comunicazione, non abbiamo uno che guidi con decisione la linea. Luiz Felipe sta facendo bene il suo compito, ma potrebbe elevarsi a conducente. Anche se capisco che non sia semplice senza avere certezze assolute".
Sezione: L'avversario / Data: Ven 15 ottobre 2021 alle 15:37
Autore: Stefano Bertocchi
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