A sessantadue anni dalla prima volta, la Fiorentina è riuscita nell'impresa di qualificarsi a due finali nella stessa stagione, raggiungendo l'ultimo palcoscenico della Conference League e quello della Coppa Italia. Domani sera andrà in scena il primo appuntamento con la storia, all'Olimpico di Roma la viola proverà a strappare la coccarda dalla maglia dell'Inter per riportare il trofeo in città dopo 22 anni, come spiegato in conferenza stampa da Vincenzo Italiano. Le sue parole:
Che effetto le fa vedere la Coppa da così vicino?
"La prima, grande sensazione è l'orgoglio di essere qui stasera e domani dentro a quel rettangolo di gioco. Siamo appena stati dal presidente della Repubblica, è un orgoglio grandisismo. Ricordiamoci che abbiamo un'altra finale dopo aver fatto un percorso fantastico. Sfideremo la finalista di Champions, un ostacolo durissimo, ma ci arriviamo orgogliosi e sereni. Proveremo a mettere in difficoltà una squadra fortissima, cercheremo di dare filo da torcere".
Sta andando tutto troppo veloce o le piace questa situazione?
"Mi voglio concentrare sugli ultimi due anni, è nato tutto l'anno scorso a Moena. C'è stato un processo di crescita incredibile grazie alla disponibilità dei ragazzi, siamo venuti fuori da momenti non esaltanti. Io arrivavo da una salvezza all'ultima giornata, i ragazzi anche, e insieme abbiamo raggiunto la qualificazione in Coppa, che poi abbiamo onorato quest'anno arrivando in fondo. Ho messo tutto me stesso, la mia passione, ho cercato dalla mattina alla sera di condividerlo con i ragazzi. Non ci dobbiamo accontentare, vogliamo fare bene e mettere in difficoltà due avversarie fortissime. Abbiamo le nostre chance, arriviamo con fiducia, domani dobbiamo cercare di tutto noi stessi. Possiamo vincere questo trofeo, vogliamo ottenere qualcosa di straordinario".
Che gara si attende?
"Chiaramente me la immagino in un certo modo, poi scendi in campo e dopo qualche minuto accade l'imponderabile. So che affrontiamo una squadra che può inventarsi la giocata da un momento all'altro, voglio concentrarmi sulla mia squadra e proporre le cose che sappiamo fare. A livello di individuale servirà una prestazione superlativa come a Basilea. Noi dobbiamo andare oltre l'ostacolo, la montagna da scalare è molto difficile. Voglio vedere gli occhi di Basilea, poi a fine partita vedremo ciò che accadrà".
Inzaghi è il mago delle finali, ma anche lei ne ha vinte in categorie inferiori: è la gara tra due specialisti?
"E' vero che anche oltre alla grande qualità dei giocatori dell'Inter, campioni che tutti conosciamo, c'è anche un allenatore che sa vincere i trofei. Possiamo definirlo uno specialista, non si può nascondere. Questa è una difficoltà in più per noi. Noi non dobbiamo abbandonare il nostro credo, ciò che ci ha permesso di arrivare fin qui. Qualsiasi cosa succederà dovremo rimboccarci le maniche per preparare altre tre partite. Domani è un test importante per mostrare le nostre qualità e per far vedere a tutti che meritiamo di essere qui".
Domani ci sarà una fetta importante della città allo stadio: cosa significa per lei?
"Credo che quello di ieri sia simile all'abbraccio che abbiamo ricevuto sotto la curva prima della trasferta di Basilea. I tifosi hanno cercato di caricarci, di darci entusiasmo. Quei 6mila di ieri ci hanno dato questo: ottimismo e passione. Ci chiedono di andare forte, sudare la maglia e onorare la storia della Fiorentina. Sono tutte richieste che personalmente vorrei smaltire scendendo in campo (ride, ndr). I ragazzi hanno percepito il loro amore, sicuramente andremo in campo a onorare quello che abbiamo fatto tutto l'anno come a Basilea".
Ha le idee chiare a livello di formazione?
"I dubbi ce li ho sempre, nel senso che devo pensare a come riuscire a mettere in difficoltà l'avversario. Servirà tutta la notte, tutta la mattina e il pomeriggio per risolvere i dubbi. I ragazzi stanno tutti bene, ho dei dubbi su qualche pedina. Spero di fare le scelte giuste, spero che chi subentrerà darà tutto. Mi tengo ancora qualche dubbio, domani decideremo".
Le due partite di campionato possono essere uno spunto per domani o sarà un'altra storia?
"L'unico spunto che prendo da quelle due partite è il fatto che abbiamo dato filo da torcere all'Inter. Non abbiamo solamente subito la loro forza, ma fatto vedere che abbiamo armi da mostrare. Domani sarà una gara che può allungarsi oltre i 90', sarà diversa dal punto di vista strategico. L'imponderabile può cambiare qualsiasi cosa, ma a grandi linee accadrà questo".
Come stanno Amrabat e Nico?
"Stanno bene. Ambrabat lo abbiamo gestito, Nico abbiamo preferito tenerlo a riposo dopo il grande sforzo di Basilea. Stanno benissimo, abbiamo fatto questo calcolo per gestirli".
Jovic o Cabral domani?
"Più che svelarle il dubbio, mi preme sottolineare come nell'ultimo periodo entrambi siano diventati importanti per la squadra. Con loro abbiamo ottenuto risultati e continuità, e infatti siamo qui a giocarci la finale. Jovic sta bene, Arthur uguale: da entrambi domani mi aspetto freddezza, cinismo e sacrificio. Siamo in buone mani, ne sono convinto".
Incontro con Mattarella.
"E' stato emozionante, era la mia prima volta di fronte al capo dello Stato, la mia prima volta davanti a un leggio di fronte a una platea fantastica. Un'esperienza davvero bella".
Saponara gioca dall'inizio?
"Ho visto che si è fatto barba e capelli, è pronto (ride, ndr). Spero dia il massimo".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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