Eder è stato a un passo dall'Inter in estate. Domani, invece, sarà l'avversario più pericoloso, e già l'anno scorso fu lui a punire i nerazzurri al Ferraris con una punizione bomba che sancì l'1-0 in favore dei blucerchiati. "Al Ferraris ci sentiamo a nostro agio, forse abbiamo più fiducia. Di sicuro possiamo fare molto bene, come è successo contro la Roma - avverte l'attaccante di Zenga intervistato dalla Gazzetta dello Sport -. Non è una novità, anche lo scorso anno abbiamo fatto benissimo in casa, se escludiamo il finale di campionato. Noi semmai nello spogliatoio ci chiediamo spesso perché invece non riusciamo a fare altrettanto fuori casa".

Lei è riuscito un’altra volta a sorprendere tutti: dopo un’estate tribolata, infarcita di voci di mercato, con l’assalto finale fallito dall’Inter, si è ripresentato più forte di prima. Come fa? 
"Prima di tutto c’è un fatto fondamentale: io sono felice di essere rimasto. L’interessamento dell’Inter, una squadra che ammiro da tanto, è stato un onore, ma io ho dato al presidente la mia disponibilità a restare. Io a Genova e alla Samp sto benissimo. Certo, ho vissuto momento complicati: ricordo il lunedì nel ritiro della Nazionale, con il telefono che squillava in continuazione e le voci che si rincorrevano, spesso lontano dalla verità. Tutti volevano sapere cosa succedeva. Io però ero sereno, sapevo cosa volevo".

Tutto lì ? Per questo lei non appare minimamente distratto ? Forse la corte dell’Inter le ha regalato ancor più fiducia? 
"Non so, non credo. Penso sia frutto della maturità personale. Quando sono arrivato in blucerchiato avevo 24 anni, non potevo essere la persona che sono adesso. Tra non molto compirò 29 anni, sono più conscio di quanto sia importante allenarsi, vivere da atleta, preparare le partite con meticolosità. Eppoi con il tempo impari a cancellare in fretta il passato e proiettarti sul presente. Quello che è successo non conta, se stai lì a pensare agli errori che hai fatto a Bergamo non ti prepari nel modo giusto alla sfida all’Inter. Eppoi mi sono ritrovato uno stimolo in più: avessi fatto male avrebbero detto che ero scontento e volevo andare via". 
 

Sezione: L'avversario / Data: Sab 03 ottobre 2015 alle 09:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print