Goran Pandev, negli ultimi due anni, è stato forse uno dei nomi più chiacchierati e citati tra le pagine e i servizi relativi al calciomercato in entrata e in uscita dell’Inter. Il macedone arrivò in Italia per merito degli scout nerazzurri nel 2001: fece faville nelle giovanili, in coppia con Oba Oba Martins, ma in prima squadra non sbocciò mai.

Dopo le esperienze a La Spezia ed Ancona ecco che la Lazio si fionda sul giocatore: anni buoni in maglia biancoceleste, 159 presenze e 48 gol per una delle migliori seconde punte italiane. Mourinho lo adocchia, lo cerca, lo vuole e così Goran a gennaio del 2010 (sarebbe andato in scadenza con la Lazio nel giugno dello stesso anno) si trasferisce a Milano.

Diventa una delle pedine decisive della macchina da guerra dello Special One: uomo a tutto campo, attaccante decisivo, ma anche quinto o sesto centrocampista quando serviva. Il portoghese, spesso, dove sostituirlo a metà del secondo tempo: fiato finito e maglietta bagnata. L’Eto’o della fascia destra, se la stampa se ne fosse accorta.

Trofei in serie, reti decisive (quella del 2-3 nel ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Bayern Monaco che qualifica l’Inter ai quarti, lo scorso anno). Poi, sei mesi in chiaroscuro: a fine campionato si trasferisce al Napoli in prestito. Buona, quasi ottima, la stagione in maglia azzurra: 40 presenze e 7 gol fino ad ora. E con davanti i dieci giorni più importanti della stagione: in palio il terzo posto e la Coppa Italia da contendere ai campioni d’Italia della Juventus. E il futuro?

C’è chi lo dà confermato al Napoli, chi già pronto a sbarcare a Milano per il ritorno all’Inter, chi lo vorrebbe con la maglia degli spagnoli del Siviglia, o in Premier League. Una certezza c’è: secondo quanto raccolto da FcInterNews.it, il giocatore non è - ad oggi - una pedina di scambio in un'operazione di mercato ad ampio respiro (vedi Lavezzi-Inter). Su Pandev ci dovrà essere un progetto, almeno di natura biennale, dato che con i nerazzurri è vincolato sino al giugno del 2015 a quasi 3 milioni di euro all’anno. Ora, comunque, spazio alla vicende napoletane: poi, tutti di fronte ad un tavolo a decidere quale sarà il futuro prossimo.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 10 maggio 2012 alle 19:00
Autore: Giuseppe Granieri
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