Triplete di ko. Il giorno dopo ha ancora quel sapore amaro che ha accompagnato il post-sconfitta interna contro il Torino. Se la squadra 'vista' a Reggio nell'Emilia è stata troppo brutta per essere vera, quella di Napoli deve inchinarsi proprio al the end, come quel pomeriggio dello scorso 25 gennaio. A Milano è Moretti che manda al tappeto l'Inter al 90', questa volta è un campione che non perdona il minimo errore di una difesa che continua a non essere solida. Ranocchia sbaglia, Higuain ringrazia e punisce l'Inter del Mancio. Lo specialista di coppa lascia il suo 'habitat naturale', ma farlo in questo modo fa ancora più male.

AAA CERCASI GIOCO E RISULTATO - Da ambo le parti il primo, disperatamente per l'Inter il secondo. "Vincere aiuta a vincere" era il leitmotiv di dieci anni fa quando la prima squadra del Mancio alzava al cielo una 'piccola' Coppa Italia. Piccola, ma solo all'apparenza perché da quel momento è partito tutto, con un progetto vincente nel tempo. Un progetto che Mancini sta provando a riproporre in miniatura oggi, con quella stessa coppa che avrebbe dato ossigeno a una squadra in totale apnea dopo gli ultimi ko pesanti. Nonostante il match del 'San Paolo' sia lo spot della 'fatica', quella di giocare, osare, provare a fare la giocata vincente, alla fine è ancora l'avversario ad avere la meglio grazie a un 'autogol' clamoroso, quello di Ranocchia. Buco servito, Higuain è lì e fulmina Carrizo. Gong letale.

ARGENTINA-ITALIA 2-0 - Non è un'amichevole di lusso o una gara da dentro-fuori in un super Mondiale, ma la 'sfida nella sfida' tra El Pipita e capitan Andrea. Vince il primo, senza dubbio, soprattutto grazie a un primo tempo in cui l'argentino si ricorda di aver vestito una maglia pesante, quella del Real Madrid. Infatti torna Galactico e sbrana il centrale nerazzurro. In tutti i sensi. 1-0. Grinta, personalità e fame di vittoria: c'è tutto nella gara della punta di Benitez, a scapito di un difensore che top non lo è e forse non lo diventerà mai. Probabilmente il 23 dovrebbe ricordare che il suo numero era cucito sulla schiena di un certo Marco Materazzi, mentre la fascia che indossa al braccio fino a qualche mese fa era ancora della leggenda che tra poco i tifosi ammireranno anche al cinema. Andrea da Assisi deve ora trasformare tutto questo 'peso' in energia positiva, perché analizzando le sue prestazioni sembra che tutta questa responsabilità sia a tratti danneggiante. Il goffo intervento che manda ko l'Inter è il riassunto di questo momento. 2-0. Keep calm, 23.

LA SCELTA CHE NON TI ASPETTI, PARTE 1 - In sede di conferenza pre-match il Mancio aveva - almeno tra le righe - rimandato il suo nuovo esordio: "Santon sta bene, ma ha bisogno di allenarsi e domani non sarà in grado di giocare 90 minuti. Durante la partita invece sì". Il coach torna quindi giocatore vestendo i panni di assist-man facendo capire che per l'ex Bambino ci sarebbe stato spazio, probabilmente, solo a gara in corso. Da buon ex fantasista e giocoliere, ecco che il tecnico cambia le carte in tavola e opta proprio per lui dal primo minuto, impiegato sull'out di destra, quello opposto rispetto al primo esordio con José Mourinho. Ormai tanto tempo fa. La prestazione alla fine è sufficiente, in una gara attenta in fase difensiva, anche se qualche sortita in più in attacco sarebbe stata d'aiuto. In ogni caso bentornato Bambino. Anzi, pardon, ex Bambino.

LA SCELTA CHE NON TI ASPETTI, PARTE 2 - Dopo l'esordio assoluto nel match di Reggio nell'Emilia (a seguito degli spiccioli di Coppa Italia contro la Sampdoria), Mancini gli concede l'emozione di indossare la maglia da titolare. Chi lo avrebbe mai detto... L'occasione non è tra le migliori, perché giocare in casa di un Napoli supportato da un 'San Paolo' caldissimo non è semplice nemmeno per campioni affermati, a maggior ragione per un ragazzo appena 18enne. Infatti si vede poco, ma il segnale del mister è molto chiaro. Dopo le parole in conferenza, ecco i fatti immediati: Puscas è importante e non è un caso che il mercato non lo abbia portato via da Appiano Gentile. Il presente-futuro dell'Inter parla anche rumeno.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 05 febbraio 2015 alle 07:30
Autore: Francesco Fontana / Twitter: @fontafrancesco1
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