Reduce dalla memorabile notte del Mapei Stadium, dove l'Inter Primavera si è laureata campione d'Italia battendo la Roma in finale, Roberto Samaden parla con orgoglio dell'ennesimo trofeo portato a casa dal Settore giovanile di cui è direttore responsabile: "La soddisfazione più grande è aver vinto con due ragazzi del 2005 e diversi del 2004 in campo - le sue parole a Gazzetta.it -. La conferma della bontà del progetto di anticipare i tempi con i ragazzi che crescono prima e danno comunque risultati".

Un tempo il settore giovanile lavorava per dare giocatori alla prima squadra, ora i giovani servono di più in chiave mercato per mettere a posto i bilanci.
"Il passaggio in prima squadra è un tema più delicato, ma di sicuro alcuni sono proponibili per cominciare il percorso professionistico. Ovvio che il sogno di chi lavora in un settore giovanile sarebbe vedere giocatori che seguono tutta la trafila. Penso a Dimarco, che ha iniziato da noi a 8 anni e ora è in prima squadra. Negli ultimi anni è stato intrapreso un percorso volto alla sostenibilità che apre possibilità diverse ai giovani calciatori che si affacciano sul palcoscenico del calcio professionistico".

Quanto ha pesato il lavoro di Dario Baccin?
"Tanto perché rispetto a 10 anni fa avere un tramite tra i grandi e il vivaio è fondamentale. Un riferimento decisivo".

MVP delle finali scudetto, Casadei è il fiore all'occhiello dell'Under 19.
"È un centrocampista completo, che determina segnando 14-15 gol. Un ragazzo d'oro, preso dal Cesena quando aveva 16 anni. Ha grandi tempi di inserimento. Dove giocherà lo decideranno i dirigenti e mister Inzaghi. Sarebbe in età per fare un altro anno in Primavera, ma credo che sarebbe un fattore limitante per la sua carriera. Come per quella di altri in rosa".

Tra gli altri, si sono distinti anche i fratelli Carboni, che sono stati addirittura convocati dall'Argentina.
"Ragazzi d'oro, che sono sempre rimasti con i piedi per terra. Sono umilissimi. È la cosa a cui facciamo più attenzione. Gli aspetti di campo sono più facili da cogliere".

E poi ci sono i grandi meriti di Chivu.
"Credo sia giusto dire che è stata la vittoria di Cristian, la cui leadership è emersa chiaramente. Ero nello spogliatoio durante l'intervallo della semifinale col Cagliari, quando eravamo sotto 3-0. Nessuna strigliata da far tremare i muri, ma il saper toccare le corde giuste, l'essere sempre un sostegno per tutti".

Il settore giovanile è sempre cruciale per tutte le proprietà che si sono succedute negli anni.
"Il nostro segreto è l'ambiente, fatto di persone. Non sono le figure singole, ma l'organizzazione e l'armonia. Questo ci ha permesso continuità non soltanto nei risultati ma anche nella produzione di giocatori forti. Se hai un terreno fertile e lo curi bene, tutto cresce nella maniera corretta. Tutte le proprietà hanno considerato il Settore Giovanile un fiore all'occhiello del club e ci hanno investito molto. Progetti come centri di formazione e Suning Youth Center sono all'avanguardia in Italia. La struttura d'accoglienza permette ai ragazzi di vivere, dormire, studiare, respirare la sinergia con la prima squadra ad appena 5 minuti dal centro sportivo di Interello".

Sezione: Giovanili / Data: Mer 01 giugno 2022 alle 18:40
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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