Intervistato in esclusiva da SkySport, l'allenatore nerazzurro Walter Mazzarri ha parlato direttamente dalla 'Feltrinelli' in occasione della presentazione del proprio libro 'Il meglio deve ancora venire".

Qual è il meglio che deve ancora venire?
"Ormai è il decimo anno che alleno in Serie A, ho tanti stimoli e questo vuole essere il messaggio del libro. E' un auspicio per questo finale di stagione":

Thohir lo ha già avuto?
"Sì, lo ha avuto".

Si sente ancora sotto esame?
"Mi sono sempre messo sotto esame da quando alleno, mi piace essere stimolato, Thohir ci ha fatto tanti complimenti per il nostro gioco e per ora va benissimo così".

L'Atalanta lascia tanto amaro in bocca, ora c'è l'Udinese.
"Partita complicata e con l'Atalanta rimane la prestazione, anche se dispiace per come è andata. Prima o poi la ruota dovrà girare".

Vede la crescita della squadra?
"Noi guardiamo sempre il risultato, andrebbero apprezzate di più le prestazioni perché quella è la base di tutto".

Qui a Milano che squadra ha trovato?
"Credo che una squadra sia da Scudetto quando si fanno investimenti di un certo tipo, spero di giocarmela presto. Ora ci sono 27 punti in palio, spero che con l'Atalanta sia solo un incidente, dobbiamo essere più cattivi e cinici".

Ogni tre calci d'angolo un rigore?
"Il fatto di aver colpito tanti 'legni' testimonia quale sia la dimensione di un'annata particolare, alcune stagioni partono in un modo e noi dobbiamo conquistarci tutto, bisognerebbe cambiare la regola è vero, ogni tot angoli o pali ci vorrebbe un rigore. Noi possiamo fare sempre meglio".

Ha regalato un libro a qualche giocatore? Che dedica ha fatto al suo Presidente?
"La dedica era per stima, ci siamo visti in un incontro molto positivo e poi uscì il libro, ho fatto una dedica con stima. In passato ho regalato un libro, ma non era il mio. Se i giocatori lo vogliono se lo comprano (ride, ndr). Posso fare un regalo come ho fatto in passato ma sul mio non voglio condizionare nessuno".

Lei ha fatto la 'gavetta'. Adesso si sente ancora sotto esame nonostate sia all'Inter? Lei ha sempre valorizzato gli attaccanti, perché qui si fatica?
"Si è parlato della componente legata alla fortuna e ai momenti. L'importante è che la squadra produca tanto. Palacio, con nove partite ancora da giocare, potrà fare ancora più gol, Icardi è appena rientrato, ma dal punto di vista del gioco soffriamo poco anche in difesa. Stiamo crescendo, anche se deficitiamo a livello di punti, avremmo meritato qualcosa di più. Per quanto riguarda me, sono sempre stato sotto esame, ma partendo proprio da me stesso. Fai anni perfetti e poi basta un risultato negativo per vanificare tutto. E' questo il gioco".

Le piacerebbe rilanciare Torres?
"Non mi fate parlare di queste cose. In questo momento ho i miei giocatori, per l'anno prossimo ne parlerò con la società. Cassano? Non è il solo che ho rilanciato, anche Cavani, Amoruso, Pazzini. Sarebbero tanti quelli da citare, è riduttivo parlare solo di un giocatore in particolare".

Il calcio italiano sembra indietro, soprattutto dopo aver visto una gara come il Clasico. Cosa ne pensa?
"Guardi, qualsiasi modulo non è mai offensivo o difensivo. Un modulo può essere molto offensivo o al contrario, super difensivo. Per ora non vorrei andare oltre".

Sezione: Focus / Data: Mar 25 marzo 2014 alle 20:16 / Fonte: SkySport
Autore: Francesco Fontana
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