"La designazione dell’arbitro Simone Sozza per Inter-Roma ha scatenato dubbi e polemiche preventive sui social tra i tifosi romanisti, ma non solo. Il motivo? Sozza, 34 anni, studi in legge e vita dedicata a fare l’arbitro, è nato a Milano. Il regolamento impedisce di arbitrare le squadre della propria sezione e della città in cui si vive e risiede, ma non della città di nascita, e Sozza è della sezione di Seregno, provincia di Monza (dove vive), a 24 chilometri da Milano. Gli articoli regolamentari però poco interessano ai tifosi e la frase ricorrente è: come può essere stato scelto un milanese per arbitrare l’Inter?". Se lo domanda la Gazzetta dello Sport, provando ad approfondire il tema nato ieri soprattutto sui social. Una polemica feroce e senza alcun senso, non fosse altro che a Milano, per la Serie A, ci sono due squadre...

E infatti la rosea sottolinea come Sozza abbia già arbitrato una milanese in questa stagione: quarti di Coppa Italia, Milan-Lazio 4-0. Polemiche in quel caso? Nessuna. "In serie A vanta le direzioni di Juve-Fiorentina, Lazio-Atalanta, Fiorentina-Napoli, Juve-Napoli - sottolinea la Gazzetta -. Mercoledì davanti a Rocchi ha arbitrato Udinese-Salernitana. Una direzione senza sbavature che ha convinto il designatore ad affidargli il prossimo big match".

"Dovrebbe bastare questo, senza aggiungere altro per chiudere il caso. Ma non nel nostro calcio, fatto di continue polemiche, retroscena e complotti. E allora ci si chiede: era proprio necessaria questa designazione? Non c’erano altri candidati?", si chiede il quotidiano milanese. La riflessione diventa ampia e riguarda diversi punti. La certezza è che anche gli arbitri vanno aspettati, specie quelli giovani e con potenziale.

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Sezione: Focus / Data: Ven 22 aprile 2022 alle 08:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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