Dopo il ko (con evitabili polemiche) del Mapei, l'Inter scende in campo da campione d'Italia nella seconda trasferta consecutiva contro una squadra direttamente coinvolta nell'infuocata corsa salvezza. E stavolta non perdona: il netto 5-0 che mette a tacere uno Stirpe particolarmente caldo porta la firma di Frattesi, Arnautovic, Buchanan e Lautaro. 

Inzaghi si presenta nella tana del Frosinone con sette cambi di formazione rispetto all'undici sconfitto dal Sassuolo: in porta si rivede Sommer, in difesa Bisseck e Carlos Augusto prendono il posto di Pavard e Bastoni, mentre a centrocampo Barella concede un turno di meritato riposo a Mkhitaryan. Sugli esterni vengono rispolverati Darmian e Dimarco, la coppia d'attacco stavolta è formata da Thuram e Arnautovic, con Lautaro e Sanchez in panchina. Le conferme dal 1' sono per De Vrij, Frattesi, Asllani e il già nominato Carlos Augusto (che cambia però posizione). 

In avvio di gara la carica dello Stirpe spinge i gialloblu di Di Francesco, che partono con aggressività e cominciano a punzecchiare Sommer con i tentativi dalla distanza di Mazzitelli e Soulé. L'Inter però ha più qualità e, nonostante qualche imprecisione in fase di costruzione, prende in mano il pallino del gioco con lo scorrere del cronometro sfruttando gli spazi tra le linee. Per sbloccare la gara bisogna attendere 19 giri di orologio, quando la banda di Inzaghi si gioca l'arma del pressing alto e della riaggressione: il recupero palla alto di Barella porta Dimarco a innescare Thuram che si regala l'ennesimo assist stagionale mandando in rete Frattesi, agile nel tap-in volante di coscia che vale l'1-0 dopo la conferma del VAR. Dopo lo schiaffo del Biscione arriva un accenno di reazione ciociara affidata al mancino a giro di Brescianini che chiama agli straordinari Sommer; dall'altra parte i nerazzurri provano invece a colpire ancora con l'inserimento (stavolta non vincente) dell'ex Sassuolo mentre giocano serenità e si divertono nel palleggio e nelle giocate (vedi la rabona di Arnautovic). A rendersi più pericoloso nel finale di frazione è il Frosinone, che vede però sbattere le speranze di pareggio sulla traversa centrata dalla sassata di Cheddira.

Se Di Francesco deve ricorrere al cambio obbligato Mazzitelli-Gelli, Inzaghi alza il sipario sulla ripresa lanciando Cuadrado e richiamando in panchina Darmian: il colombiano si presenta con un cross sbagliato, il Frosinone con la botta di Reinier e il tentativo ravvicinato di Cheddira neutralizzati da Sommer e con il sinistro largo di Valeri generato da un altro (precoce) errore dell'ex Juve. Le squadre si allungano e gli spazi invitano alle ripartenze: il Frosinone pressa, l'Inter a trattati si sbilancia in avanti alla ricerca del raddoppio rischiando anche di essere punita in contropiede da Zortea. Il 2-0 è nell'aria: prima Bisseck centra la traversa di testa, poi Arnautovic appoggia in rete l'assist di Frattesi coronando un'azione da Play Station azionata da una genialata di Barella. La partita messa in discesa e il pieno controllo del match spingono Inzaghi ad anticipare i tempi delle altre sostituzioni: Lautaro e Klaassen prendono il posto dei due MVP Arnautovic e Frattesi, poi c'è spazio anche per Buchanan che rimpiazza Dimarco e per Sensi che prende il posto di Barella. Il Frosinone, complice anche il cambio di modulo con gli ingressi di Kaio Jorge e Harroui, ha il merito di non mollare e di andare vicino al 2-1 con la rasoiata di Brescianini respinta sulla linea da Carlos Augusto. L'Inter, invece, ha semplicemente dalla sua il fatto di essere la più forte e di chiudere i giochi quando e come vuole: al 77' Buchanan si regala la prima gioia nerazzurra con un perfetto destro a giro, 3' dopo Lautaro rompe il digiuno da gol calando l'ennesimo poker della stagione dell'Inter. Ma non è finita qui, c'è ancora tempo per la manita con il dolce cucchiaio di Thuram. E dopo che Sommer chiude ancora la porta a Kaio Jorge arriva il triplice fischio di Giua: l'Inter campione d'Italia che ha dominato il campionato passeggia 'in ciabatte' anche allo Stirpe. 

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Sezione: Focus / Data: Ven 10 maggio 2024 alle 22:39
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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