Aleksandar Stankovic, intervistato dal quotidiano belga Het Belang van Limburg, ha raccontato come è andata la trattativa per il passaggio dall'Inter al Club Bruges: "Fin dal primo colloquio che i miei agenti hanno avuto con il Club Bruges, ero sicuro di voler venire a giocare qui", racconta. Tuttavia, sono seguite settimane di intense trattative con l'Inter, con il direttore sportivo Dévy Rigaux e l'amministratore delegato Bob Madou che si sono recati a Milano per negoziare di persona con i direttori sportivi dell'Inter e accelerare il processo. Anche in seguito, ci sono volute altre due settimane per finalizzare l'accordo. "Ma non mi sono mai preoccupato, onestamente. Ci è voluto molto tempo, sì, ma non ci sono mai state difficoltà in nessun momento. Il Club Brugge mi ha rassicurato fin dal primo momento, quindi ero sicuro al 100% che l'accordo sarebbe andato a buon fine".

Da tempo la formazione belga ha l'abitudine di organizzare una videochiamata dal centro sportivo di Westkapelle. In questo modo, gli obiettivi più importanti possono 'virtualmente' toccare con mano quelli che sono progetti e infrastrutture societarie. Una mossa che per Stankovic junior è stata fondamentale: "Fu dopo quel momento che decisi di venire qui. Non fu una decisione difficile. Conoscevo già la squadra, avevo visto molte partite, e questo è un posto dove credono nei giovani giocatori e li fanno migliorare. Lucas Verhaeghe me lo fece capire chiaramente. 'Continua ad allenarti individualmente a casa e andrà tutto bene', mi dissero allora Lucas e Dévy Rigaux. Dovetti aspettare a lungo, ma avevano ragione. Quella era la scelta migliore per la mia carriera in quel momento". Infine, il figlio d'arte assicura che la scelta di approdare in Belgio è tutta farina del suo sacco: "Mio padre Dejan non ha avuto alcun ruolo nella mia scelta. È stata una mia decisione, non sua. Lui ha fatto la sua carriera, ora tocca a me".

Sezione: Focus / Data: Mar 02 settembre 2025 alle 14:35
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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