Nel corso di un'intervista rilasciata a La Repubblica Bologna in occasione dell'uscita della sua autobiografia, l'ex portiere dell'Inter Gianluca Pagliuca ha raccontato i suoi rapporti con gli allenatori avuti in carriera. Non nascondendo il proprio dispiacere per il trattamento riservatogli da Marcello Lippi: "Non si comportò bene. Mi fece fuori dall’Inter quasi senza conoscermi. Ci parlammo, diceva di non avere pregiudizi, ma mentiva. Era alla Juve, l’anno del mancato rigore a Ronaldo, in campo volarono parolone. Ecco, il pregiudizio ce l’aveva ancora. E dopo, quando faceva la battute per far la pace, io niente. Chiusa lì".

Tra gli allenatori 'buoni' rientra invece Gigi Simoni, che però una volta Pagliuca fece arrabbiare per essere andato incontro alla sua grande passione, la Virtus Bologna: "Ho tifato Virtus fin da bambino. Facevo la doppia, come si dice a Bologna. Prima lo stadio, poi il palazzo. Ho pagato anche multe da due milioni di lire. Me la diede Simoni, aveva ragione lui. Gli chiesi di andare una sera al derby d’Eurolega, quello che finì in rissa. La domenica giocavamo con l’Inter a Udine, eravamo in corsa per lo scudetto, Gigi non voleva distrazioni e mi disse: no, Gianluca, badiamo lì. Andai lo stesso, Tele+ mi inquadrò, lui mi vide e la prese male. La botta peggiore però la presi il 5 maggio 2002. Lazio-Inter, vabbè. Poca roba, non ero più nerazzurro. Brescia-Bologna, un disastro. Ultima di campionato, potevamo andare in Champions, finimmo all’Intertoto. Volo a Casalecchio, finale con il Panathinaikos, sicuro di rifarmi. +18 per noi, nel primo tempo un dominio e invece la perdiamo, con Ettore Messina che ci mette anche del suo. Condivido con tanti tifosi virtussini lo stesso ricordo amaro di quella domenica. In più, avevo preso tre pere a Brescia. Bachini, Baggio, Toni".

Sezione: Ex nerazzurri / Data: Lun 31 ottobre 2022 alle 17:52
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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