Vi proponiamo di seguito una testimonianza diretta del disastro avvenuto ieri fuori dai cancelli dello stadio Do Dragao in occasione del match di Porto-Inter, per il quale l'ad Beppe Marotta ha già annunciato un esposto nei confronti della UEFA.

“Io e una mia amica abbiamo preso i biglietti per la partita tramite conoscenze estere. Nessun warning prima dell’acquisto, come invece fanno le squadre inglesi per quel che riguarda i visiting fans (dove non si parla mai di nazionalità ma solo di squadra. Se entri neutrale e stai zitto non ti dice niente nessuno). Detto questo, lunedì esce il delirante comunicato del Porto sui visiting fans, dove non si parla mai di biglietti venduti all’estero (cosa peraltro lecita visto che il loro sito lo permetteva) o di nazionalità dei ticket holders. Nel pomeriggio, esce il comunicato dove si afferma che invece è tutto ok: l’ingresso è consentito purché senza segni identificativi. Io e la mia amica avevamo addirittura una sciarpa del Porto, per sicurezza. Ma dopo una prima delirante coda al prefiltraggio inizia la nostra odissea: al tornello il biglietto risulta “verified”. Senza spiegazioni ci rimbalzano. Cominciamo a discutere con la polizia che si rimpalla il problema. A un certo arrivano a dirci: “Il problema non è il vostro passaporto ma il fatto che i biglietti siano stati venduti all’estero”, aggiungendo che saremmo dovute andare nel settore ospiti. Ho chiesto espressamente perché, visto che non ero interista (parlo un inglese senza accento italiano e mi sono sempre espressa in quella lingua). Faccio poi presente che con noi sono rimasti fuori anche due ragazzi inglesi, una famiglia svizzera e… tre portoghesi colpevoli di risiedere all’estero. Con noi c’erano pure i tifosi del Porto in coda a partita abbondantemente iniziata. La polizia, poi, sembrava cercasse qualsiasi pretesto per creare l’incidente e caricare; anche se devo dire che sono stati gentili, anche se si sono comportati in modo assurdo, rimbalzandoci da una parte all’altra, probabilmente nella speranza di stancarci. Dall’ingresso ospiti, oltretuttto, siamo andate via perché c’era un migliaio di persone fuori esasperate e temevamo che la situazione degenerasse. Alla fine, al 25esimo minuto ci siamo ripresentate per la quinta volta al nostro cancello e uno steward impietosito si è girato dall’altra parte per permetterci di aggirare il tornello. All’intervallo ci è venuto a cercare mortificato. Spiegando che è stata una decisione del Porto e che loro purtroppo dovevano solo bloccare i biglietti che segnalavano “verified” ma che lui per primo si rendeva conto della follia. È rimasta fuori gente che vive in loco abituata ad andare a vedere il Porto; noi, senza quel caro ragazzo, saremmo rimaste fuori come tantissimi altri per colpa di una società che ha incassato i soldi dei biglietti e, cosa più grave, ha preso in giro Inter e UEFA garantendo un trattamento che non c’è stato. Paradossalmente un turista inglese non è potuto entrare ma sarebbero potuti entrare tranquillamente tifosi di Benfica o Sporting a menare le mani. Quindi, ordine pubblico di cosa?”.

Stefania

Sezione: Esclusive / Data: Mer 15 marzo 2023 alle 11:51
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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