Trovare le parole dopo un 5-0 in finale di Champions League è davvero difficile e complicato. Sono passate poco più di 24 ore dalla disfatta di Monaco e sta per iniziare una settimana in cui capiremo quali saranno le ripercussioni sul progetto tecnico dell'Inter. Tutto si deciderà martedì. 

Tutto ruota attorno al futuro di Simone Inzaghi. L'incontro, con dirigenza e proprietà, stabilirà se è il caso di proseguire insieme oppure no. Dopo un percorso straordinario in Champions e dopo una finale mai giocata, probabilmente Simone Inzaghi è il meno colpevole di tutti di quanto accaduto in finale.

Quello che è mancato è l'atteggiamento dei giocatori scesi in campo. Un'Inter troppo brutta da vedere, sempre spenta e in balia dell'avversario, che dal primo secondo ha dato l'impressione di avere paura e di aver perso per strada tutta quella ferocia agonistica e quel forte senso di appartenenza che l'ha portata ad essere in svantaggio solo per 17 minuti in questa Champions fino alla finale.

Il gruppo è mancato e probabilmente ricomporre la frattura all'interno dello spogliatoio sarà impossibile. Inzaghi sì o Inzaghi no, questo lo deciderà probabilmente lui stesso. Sarà il tecnico a comunicare alla dirigenza e alla società la propria decisione dopo il confronto e dopo aver ascoltato il "piano" futuro, ma al netto di chi siederà in panchina, dopo 4 anni è arrivato il momento della rivoluzione.

In una rivoluzione puoi essere chiamato anche a prendere scelte forti. Fortissime. Ma ci vuole coraggio. Puoi iniziare a pensare di salutare e cedere chi fino a due giorni fa consideravi intoccabile. Perdere una finale di Champions ci può stare, ma il 5-0 è una batosta. Una batosta troppo forte e la magia si è spezzata. 

E questa batosta può rappresentare un'occasione da sfruttare. L'Inter non deve sbagliare ora. Deve rifondare. Ricostruire. Con criterio. Potrebbe farlo anche con Inzaghi se Inzaghi vorrà rimettersi in gioco. Il resto passerà dal mercato e dall'aiuto della proprietà.

La rivoluzione prevede l'addio di 10/11 giocatori e l'acquisto di altrettanti giocatori. Serve tecnica, qualità, freschezza e una ventata di novità. Il Mondiale per Club rallenta questo percorso, il tempo è ristrettissimo. Tra 16 giorni l'Inter tornerà in campo, alle 3 di notte italiane. E tantissimi tifosi saranno davanti alla tv per guardarla. Quello che non cambierà mai sicuramente sono la passione e l'amore dei tifosi.

A Monaco si è salvato solo questo. E solo Dumfries ha avuto la dignità di scusarsi con i tifosi. Se sarà rivoluzione, ricordiamo di riportare nel mondo Inter anche una caratteristica persa per strada. L'umiltà. Tutti. Dalla dirigenza e dai giocatori. Basta proclami. Basta dichiarazioni. Basta post motivazionali su Instagram. 

Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 giugno 2025 alle 00:00
Autore: Raffaele Caruso
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