Forse un tempo li si sarebbe denominati gemelli del gol, oggi invece Lukaku e Lautaro somigliano molto più a dei cugini distanti che sorridono e si riabbracciano dopo essersi persi di vista per lungo tempo. Distanze che devono ricordarsi di mantenere anche in campo, dato che per la prima mezzora di gioco contro lo Spezia Big Rom e il Toro si pestano quasi i piedi, sbagliano gli scambi di prima a pochi metri l'uno dall'altro e finiscono entrambi intessuti nella ragnatela difensiva della squadra di Gotti. Il palleggio ragionato da un lato all'altro del campo non trova varchi contro una formazione arroccata ma con il baricentro che rimane sempre alto, così l'Inter cambia asse e va in cerca della verticalità. A mutare il copione ci pensa la LuLa, mettendo a segno il colpo perfetto: uno sfonda chiamando il lancio in profondità a Barella e mandando in allarme l'intera retroguardia dei liguri, l'altro fa il palo sulla trequarti chiudendo poi l'azione con il mancino calibrato all'angolino. Il bottino, gol del Toro con esultanza come ai vecchi tempi, è il segnale che fa avanzare tutta la squadra nella direzione giusta.

Mentre lo Spezia dimostra di aver subito il contraccolpo arretrando ancor di più e calando d'attenzione, l'Inter sulla spinta della LuLa colleziona molteplici palle gol, non solo con i suoi due attaccanti ma anche con il solito treno Dumfries, che sul filtrante di Lautaro fa infuriare Lukaku facendosi respingere il tiro di piede da Dragowski, mentre Big Rom in mezzo si aspettava l'assist pregustando già il ritorno al gol a San Siro. Evento rimandato a data da destinarsi, perché anche nel secondo tempo il nuovo numero 90 nerazzurro fa più da grimaldello, attirando su di sé raddoppi e triple marcature avversarie, che da finalizzatore, lasciando ancora una volta campo libero ai compagni per colpire. Così al 51' quando la partnership rugbistica fra lui e Skriniar favorisce Calhanoglu, che sigla il suo primo gol interista da dentro l'area, rigori ovviamente esclusi. Dopo le critiche della passata stagione, Inzaghi anche stavolta risponde indovinando tutti i cambi: fuori con Lukaku gli autori dei due gol, dentro Gagliardini, Dzeko e Correa. E sono proprio loro, nell'ordine, a dare vita al terzo gol, approfittando della resa sia tattica che mentale dello Spezia: sul lancio lancio del 5, il bosniaco offre al Tucu il pallone del tris, a testimonianza di un tandem sempre più in sintonia. Insomma, quando è chiamata a far rifiatare la LuLa, la DzeCo risponde presente.

Naturalmente si parla, con tutto il rispetto, di Lecce e poi Spezia, ma i cinque gol con uno solo subito sono un bel dato da cui partire. Uno a testa per la LuLa che punta a quota 100 in stagione, non per nulla la somma dei numeri sulle loro maglie. La loro intesa troverà una difesa ben più difficile da superare venerdì sera all'Olimpico contro la Lazio di Sarri, imbattuta finora in campionato dopo il successo in rimonta per 2-1 ai danni del Bologna e il pareggio 0-0 con il Torino. Potrebbe essere già sfida da grande ex per Acerbi, mentre la squadra di Inzaghi verrà messa alla prova da un avversaria che mira apertamente alla Champions League. A guidarla ci saranno ancora Lukaku e Lautaro per la seconda missione in trasferta dopo Lecce, poi il ritorno a San Siro per sfidare la Cremonese, con la LuLa che potrebbe essere tenuta a riposo lasciando il posto alla DzeCo. Tre giorni dopo infatti sarà già tempo di derby (con l'Inter ancora in casa), quando i punti e i gol inizieranno a farsi davvero pesanti. E chissà che la caccia al primo sigillo al Meazza di Big Rom non sia stata rimandata all'occasione più propizia.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 22 agosto 2022 alle 00:01
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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