La trattativa - se di trattativa si può parlare - tra l'Inter e l'Atalanta per Ademola Lookman sta rasentando il grottesco. Anzi, è già ben oltre il rasentare: siamo entrati senza dubbio nel grottesco

Le parole di ieri di Luca Percassi lasciano allibiti: "L'anno scorso, a fronte di un'offerta di 20 milioni del PSG, il giocatore aveva chiesto di essere ceduto. L'Atalanta si era ripromessa di accontentarlo in questa sessione di mercato a due condizioni: l'offerta doveva arrivare da un Super top club europeo, e che non sarebbe andato a vestire un'altra maglia diversa da quella dell'Atalanta in Italia. Oggi la situazione, che voi ben conoscete, è ben diversa. In ogni caso la società è sempre attenta a valutare tempi e valori d'uscita dei propri giocatori. Ma è sempre la società Atalanta a decidere", ha detto l'ad bergamasco.

Tante incongruenze, troppe contraddizioni. Una gestione che fatichiamo a immaginare appartenga a un club di Serie A. Di domande da porre ce ne sarebbero diverse. Una su tutte: se l'Atalanta non intende vendere Lookman a un club italiano, perché ha impiegato tre giorni per rispondere all'offerta ufficiale dell'Inter? E perché lo stesso Percassi aveva affermato che la proposta di Marotta e soci sarebbe stata valutata con attenzione?

Lo scorso anno a capire male erano stati gli agenti di Koopmeiners, stavolta sono quelli di Lookman: ogni anno capiscono male gli altri. Ma non sarà che, invece, è il modus operandi bergamasco a essere "leggermente" caotico? 

Intanto l'attaccante nigeriano, dopo la sfuriata social di domenica, ieri non si è presentato all'allenamento a Zingonia. Ormai è guerra. E meno male che tra le società ci sono "ottimi rapporti".

Sezione: Editoriale / Data: Mar 05 agosto 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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