Dopo mesi trascorsi nelle retrovie a livello mediatico, nascosto dietro la figura imponente di Beppe Marotta, voce di riferimento del club per i media, Piero Ausilio è tornato a parlare estesamente del mercato dell'Inter, di oggi ma anche quello di ieri e di domani, a un evento andato in scena mercoledì sera alla Triennale di Milano. E lo ha fatto con la cognizione di causa di un direttore sportivo che le ha viste tutte nei 14 anni vissuti a ricoprire questo ruolo in società. La nascita del Fair Play Finanzario, tre proprietà diverse, il settlement agreement, le plusvalenze con i giovani della cantrera, gli acquisti pesanti, le cessioni dolorose, i parametro zero e gli svincolati di lusso sono gli highlights della movimentata carriera di dirigente di Ausilio che, assieme all'Inter, ha imparato a sopravvivere a un calcio che è cambiato e sta continuando a cambiare, adattandosi in maniera camaleontica alle varie situazioni. Vivendo spesso alla giornata, a causa di situazioni sempre piovute dal cielo, ma con l'obiettivo fisso in testa di scrivere un futuro competitivo per la squadra, pur con entrambe le mani legate dai lacci della UEFA o di Suning.

Sostenibilità e autofinanziamento sono diventate parole ricorrenti nel vocabolario di Piero che, nel corso delle varie sessioni, ha dovuto – assieme al management sportivo – inventarsi formule fantasiose come quella del leasing per riprendersi in prestito Romelu Lukaku dal Chelsea, al quale era stato ceduto appena 11 mesi prima a 115 milioni di euro, cifra record per il club londinese. Un'acrobazia finanziaria per rimandare il problema di un anno, proprio perché una soluzione definitiva non può esserci se non c'è progettualità, e infatti ora tutti si chiedono come potrà mai l'Inter acquistare una seconda volta Big Rom, a prezzo di saldo, senza cedere un top della rosa. E qui veniamo al vero punto dell'estate interista: persi Milan Skriniar e gli altri veterani in scadenza senza incassare un euro, non può bastare la partenza di Marcelo Brozovic all'Al-Nassr per soli 18 milioni di euro, per mettere in pratica tutte le belle idee che la dirigenza ha messo su carta da mesi. "Dobbiamo comunque restare in equilibrio, dunque un sacrificio all'anno va fatto", ha spiegato Ausilio senza scendere nei particolari. Non c'è stato un riferimento diretto ad André Onana, il giocatore che sembra perfetto per far quadrare i conti e permettere ai dirigenti più libertà di movimento sugli altri obiettivi in entrata. "Si spende per quanto si ricava", ha fatto notare il diesse, che degli introiti inaspettati della Champions League potrà farsene ben poco. Nulla di nuovo per Ausilio, uno abituato alle rivoluzioni di ogni tipo, anche dopo uno scudetto vinto. Lui tesse la tela delle trattative, sapendo che qualcuno probabilmente gliela disferà, ma non si scoraggia e ricomincia da capo. E' successo per Paulo Dybala e Gleison Bremer, non quest'anno con Davide Frattesi e soprattutto Marcus Thuram, arrivato dopo un inseguimento lungo addirittura due anni. Il tempismo e i tempi di reazione sono tutto quando i piani cambiano dall'oggi al domani, Ausilio l'ha sperimentato sulla sua pelle. Se Brozovic era indispensabile un anno e mezzo fa al tempo del rinnovo, oggi è quello da tagliare e tante grazie. Si rifà mezza Inter da capo, per fortuna potendo contare su alcune certezze come Alessandro Bastoni e Hakan Calhanoglu che hanno deciso di rinnovare. Nonostante le evidenti difficoltà aziendali, c'è chi continua a credere in questa squadra. Questa è la cosa più importante, come fatto notare da Javier Zanetti. L'Inter non può e non vuole essere un modello di gestione, ma è sicuramente un caso di studio che meriterebbe di essere approfondito. "Ogni anno si parla di Inter con problemi, in realtà siamo sempre lì, competitivi, vincendo uno scudetto, due coppa Italia,  due Supercoppa. Abbiamo fatto due finali, una di Europa League e una di Champions. Continueremo ad essere competitivi nei prossimi anni", ha sottolineato Ausilio. Ecco, appunto.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 06 luglio 2023 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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