L'emergenza legata al Covid che, naturalmente, ha colpito a gamba tesa anche il mondo del calcio, ha impedito all'Inter capolista di scendere in campo a Bologna dopo due settimane di pausa. A dire il vero la Beneamata in campo si è presentata, come da regolamento, e in assenza della gara ufficiale, ha sostenuto sul prato del Dall'Ara una partitella in famiglia durante la quale Dumfries ha colpito duro Dimarco. Sicuramente si è trattato di un intervento assolutamente involontario, ma ha confermato come i giocatori in maglia nerazzurra fossero belli carichi, pronti a poseguire la striscia vincente.

Il surplus forzato della sosta accompagna l'inizio del cosiddetto ciclo di ferro. Domani, emergenza Covid permettendo, si inizia a San Siro contro la Lazio, unica squadra capace di battere i nerazzurri, finora, in questo campionato. Sconfitta strana quella dell'Olimpico, maturata nel finale dopo un'ora di gioco dominata dall'Inter che era anche riuscita a passare in vantaggio. Poi il crollo mentale e tattico, che ha permesso alla squadra di Sarri di festeggiare contro il grande ex Simone Inzaghi. Fortunatamente quello scivolone si è rivelato il classico incidente di percorso perché la bravura dell'attuale allenatore nerazzurro ha immediatamente rimesso le cose a posto.

Come si dice sempre alla vigilia di una sfida di campionato, Inter-Lazio non sarà comunque gara facile. I biancocelesti sono ancora un cantiere aperto, il cosiddetto “sarrismo” non ha attecchito, la difesa è tra le peggiori della serie A con ben 37 reti incassate. Ma è anche vero che dalla cintola in su la Lazio dispone di almeno quattro elementi capaci di esaltarsi nel grande stadio e contro il grande avversario. Parliamo di Milinkovic-Savic, Luis Alberto e del vecchio Pedro che in biancoceleste sembra ringiovanito. E poi c'è Ciro Immobile, criticato da molti, ma cecchino implacabile come certifica il suo palmares. Insomma, si spera che la squadra riesca a mantenere la giusta concentrazione, nonostante il viaggio a vuoto di Bologna. Finita la gara di domani sera, inizierà il conto alla rovescia per l'ennesimo derby d'Italia che questa volta assegnerà anche un trofeo, la Supercoppa italiana. Una sfida che scalda cuori e menti delle due tifoserie, ma che arriva nel peggior momento possibile.

Una gara così, dopo la decisione di giocarla in Italia e non in Arabia Saudita, avrebbe meritato un “Meazza” stracolmo, con tifosi sereni e carichi e non timorosi di doversi abbracciare con il vicino di posto in caso di gol. Il rinvio, auspicato dalle due dirigenze, sarebbe stato cosa buona e giusta, ma ormai la pandemia obbliga anche il calcio, schiavo di un calendario schizofrenico, a navigare a vista. A San Siro sarà presente anche il Presidente dell'Inter, Steven Zhang che, arrivato dalla Cina per motivi di lavoro, non dovrà sottoporsi alla canonica quarantena. La presenza della proprietà, al netto dei legittimi giudizi di ogni tifoso nerazzurro, può essere un buon propellente per battere i bianconeri. Del resto si tratta della proprietà che in cinque anni ha permesso ai tifosi di tornare a gioire.

Domenica prossima si va a Bergamo con l'Atalanta per chiudere una settimana che potrebbe certificare definitivamente chi possa essere la vera favorita per vincere questo campionato. Questa Inter ha dimostrato finora di poter fare la voce grossa, la squadra ha chiuso il 2021 giocando un gran calcio, raccogliendo i punti necessari per smentire i pronostici di mezza estate quando i più pensavano a un'Inter in smobilitazione dopo le partenze eccellenti di Lukaku e Hakimi, senza dimenticare l'addio di Antonio Conte, l'allenatore che ha riportato lo scudetto nella Milano nerazzurra dopo ben undici anni. Il 2022 dovrà essere l'anno della conferma, perché il sapore della vittoria è troppo gustoso per non fare il bis.

Ma mentre chiudiamo questo editoriale apprendiamo che il capo del Governo invita il presidente della Federcalcio a pensare al ritorno degli stadi a porte chiuse o addirittura alla sospensione del campionato. Alziamo le mani e attendiamo. La salute è più importante di un pallone. Ma il pallone che rotola e la passione della gente fa bene alla salute.
Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 gennaio 2022 alle 00:01
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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