"Col Milan è sempre speciale, elettrizzante come poche altre sfide in Europa, ma stavolta ci dà pure qualche emozione in più: quando potrai mai vincere un altro scudetto nella casa di tuo cugino?". Se lo domanda Jurgen Klinsmann, intervistato oggi dalla Gazzetta dello Sport. "Anche in California ho così tanti amici interisti che mi sembra di essere ancora a inizio anni Novanta... E tutti da mesi non facciamo altro che parlare di questa seconda stella".

Klinsmann, ma per lei è davvero così importante che arrivi subito nel derby?
"Diciamo che è una circostanza... favolosa. quasi un sogno. Ma non diventerà certo un'ossessione: l'importante è che lo scudetto arrivi. Per renderci conto della grandezza di questa stagione, bisogna pensare che non ci chiediamo più se l'Inter vincerà, ma quando lo farà".

Quale è il segreto dietro a questo cammino?
"Da fuori percepisci una bellissima atmosfera: coinvolge tutti, la squadra, la società, i tifosi. Ovunque giochi l'Inter, vedi sempre grandi macchie nerazzurre allo stadio: è bellissimo. È proprio lo scudetto del sorriso. Inzaghi poi è riuscito a dare una identità e in ogni ruolo ha sempre un'alternativa di livello. Peccato solo per la serata storta di Madrid, ma il titolo numero 20 supera qualsiasi delusione".

Chi è per lei l'uomo dello scudetto?
"Non si può davvero dirne uno, non in questa squadra che lavora così bene insieme. Lautaro dopo il Mondiale è diventato un leader incredibile, trascina tutti oltre che segnare, ma tanti si meritano la vetrina. Prendete ad esempio Calhanoglu: è bravissimo con la palla, vede tutto, non ha paura di prendersi responsabilità. E poi anche il figlio del mio amico Lilian...".

Quanto sarebbe felice oggi il suo amico Andi Brehme?
"Tanto, Andi amava davvero l'Inter: ogni successo della squadra lo sentiva suo. L'ho detto, era come un fratello maggiore. Mi ha aiutato tantissimo quando sono arrivato a Milano, pensava sempre prima agli altri. Siamo sempre rimasti in contatto, ovunque eravamo nel mondo".

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Sezione: Copertina / Data: Lun 22 aprile 2024 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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