Julio Cesar, ex portiere dell'Inter, si racconta ai microfoni del sito Flashscore. Un lungo racconto nel quale l'Acchiappasogni ripercorre la sua esperienza italiana, partita nel 2005 dopo che il Porto è stato molto vicino al suo ingaggio: "Ho lasciato il Flamengo a titolo gratuito. Mio padre stava parlando con il Porto, poi è arrivata l'Inter e ha mostrato interesse. Ovviamente, per motivi finanziari e altre situazioni, l'offerta dell'Inter è risultata migliore". Il brasiliano ha parlato in dettaglio del suo periodo d'oro all'Inter, che ha descritto come una "favola. Tra il 2008 e il 2010 entravo in campo e mi sentivo Superman, con quel mantello rosso. C'erano partite in cui entravo e dicevo: 'Oggi non segneranno'. E bisogna stare attenti quando si è così sicuri di sé, perché l'eccesso di fiducia è insidioso. Era un momento in cui non vedevo nessuno davanti a me. Con tutto il rispetto, con tutta la modestia, non vedevo superiori né Buffon, né Casillas, né nessun altro. Nemmeno il mio amico Dida, per il quale ho un enorme rispetto, un grande portiere e dal quale ho imparato molto".

Nonostante il suo apice tecnico all'Inter, Julio Cesar non nasconde di avere vissuto il suo momento di più grande felicità quando ha potuto vestire la maglia del 'suo' Flamengo. "In termini di titoli, è stato fantastico il periodo all'Inter. Ma il posto in cui sono stato più felice è il Mengão. Sono stato molto felice lì. Non sono ipocrita. Tutti sanno che il Flamengo è la mia squadra del cuore. Poter uscire dalla tribuna e scendere in campo, giocare e rappresentare il tuo club preferito non ha prezzo", ha detto.

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Sezione: Copertina / Data: Sab 07 dicembre 2024 alle 17:14
Autore: Christian Liotta / Twitter: @ChriLiotta396A
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