Una nuova Inter forse è nata col successo sul Barcellona. E la Gazzetta dello Sport lo chiama "Codice Inzaghi", una sorta di manuale per la rimonta che si dipana su cinque punti. Eccoli.

Difesa e... prudenza. Centrali compatti e più aiuti dalle fasce - Il muro è stato ricostruito nella notte più difficile: neanche Lewandowski è riuscito a picconarlo perché il trio Skriniar-De Vrij-Bastoni era attento come un tempo. In Champions l’applicazione è stata feroce perché lo esigeva l’avversario, ma Simone ha chiesto che anche con rivali meno nobili si eliminino i cali di attenzione di questo strano inizio. Vale per il trio storico, ma anche per Acerbi, quarto cavaliere della difesa. E anche le corsie hanno aiutato: tutti sono stati collaborativi e dovranno esserlo anche in futuro.

Alternanza in mezzo: Asllani ritrova il posto. E occhio a Mkhitaryan - In un centrocampo senza Brozo, si punterà su una allegra alternanza: dal più piccolo, Kristjan Asllani, con i suoi 20 anni di talento sfacciato, al più anziano, Henrikh Mkhitaryan, che a 33 ha navigato tra i mari di mezza Europa e non sembra essersi stancato. Il tecnico col Barcellona ha poi inventato Calha regista totale e in cambio ha ricevuto un gol salva-vita. 

I comportamenti: basta sbracciare troppo, i big diano l’esempio - Tra le tante parole spese dallo staff prima e dopo la partita col Barça, una ha avuto più peso delle altre: umiltà. L’Inter raccoglierà i frutti della vittoria col Barcellona solo se rimarrà... umile come in Champions. Umiltà sia nell'atteggiamento tattico che in quello... non verbale. Stop a gesti di irritazione verso i compagni.

In attacco Il Toro ricerca il gol. Ma la svolta è la Lu-LaL’Inter coi cerotti va a Reggio Emilia con due punte vere oltre ai Primavera: Dzeko e Lautaro.  L’argentino sarà chiamato ancora ai lavori forzati domani e mercoledì, in attesa di ricongiungersi subito dopo nell’unione cosmica col gemello belga: sarà davvero “nuova Inter” quando ci sarà pure la Lu-La.

Sezione: Copertina / Data: Ven 07 ottobre 2022 alle 08:56 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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