La 'nuova Inter', dopo un avvio di stagione preoccupante a livello di gioco e risultati, è nata almeno due confronti decisivi interni al gruppo, stando alle informazioni dei colleghi della Gazzetta dello Sport: il primo è andato in scena al rientro dalle nazionali, a dieci giorni di distanza dal ko di Udine, mentre quello successivo subito dopo la sconfitta con la Roma. E' a questo che i giocatori si riferiscono quando parlano in pubblico dello spirito ritrovato: "C’è stato un confronto importante tra noi giocatori dopo quel periodo iniziale dove forse c’erano state troppe lamentele. Ognuno voleva dare la colpa all’altro, invece facendo mea culpa era necessario uscire da quel momento. Nessuno remava contro, quello che mancava era il saper soffrire", ha detto ieri Alessandro Bastoni prima di Inter-Salernitana. Gli ha fatto eco Lautaro Martinez, a margine del 2-0 ai campani: "Abbiamo parlato tanto e si è visto in campo". La conferma è arrivata pure da Simone Inzaghi: "È fondamentale l’atteggiamento. La squadra ha spirito giusto, alla mezza palla ora non subisci gol come succedeva prima".

Insomma, qualcosa è cambiato, e quel qualcosa, scrive la rosea, è stato stimolato dal nucleo storico di Appiano, in particolare gli italiani, da D’Ambrosio fino ai più giovani. Il gruppo, di comune accordo, ha deciso di cambiare gli atteggiamenti in campo, lasciando da parte le sceneggiate per far posto agli incoraggiamenti. Di pari passo, tutti hanno convenuto che fosse meglio aiutarsi che risolvere i problemi mettendosi in proprio. In ultimo, è stata accettato il fatto che la sofferenza fa parte del gioco, sono pochissime le partite che filano lisce dal 1’ al 90’. Concetti che la squadra ha messo in pratica nelle ultime uscite, dove - non a caso - i risultati sono arrivati. 

Sezione: Copertina / Data: Lun 17 ottobre 2022 alle 09:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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