Intervistato dal Corriere della Sera, Beppe Bergomi ha analizzato lucidamente il momento storico dell'Inter, attesa dall'esordio in campionato contro il Genoa dopo una sessione di mercato a dir poco complessa: "La squadra è più debole senza Lukaku e Hakimi - dice senza girarci attorno lo Zio -. Pesa soprattutto la cessione del belga, era il leader emotivo, aveva attratto a sé tutti. La società però, considerate le difficoltà in cui si trova la proprietà, ha operato bene. Dico che hanno lavorato bene perché perso Eriksen hanno preso Calhanoglu. A destra poi è arrivato un buon giocatore come Dumfries. Ora c'è bisogno di un’altra punta che dia profondità, se la trova resta competitiva per lo scudetto, ma se centra la qualificazione alla Champions avrà fatto il suo".

Quale è il profilo giusto in attacco?
"Con Conte la profondità la dava Lukaku, alla Lazio Immobile. Dzeko è ottimo nel movimento incontro, però a Lukaku sulla palla lunga non gli stai dietro. Serve uno che vada profondo. Thuram ha giocato sempre da esterno, Correa conosce il campionato italiano. Zapata forse era il profilo migliore, poi ci sarebbe il francese Edouard del Celtic, un’idea niente male". 

Inzaghi deve cambiare o continuare sul sentiero tracciato da Conte?
"Il gol che hanno fatto contro la Dinamo Kiev a Monza, con tutti colpi di tacco, sono quelli tipici della Lazio. L’Inter sarà più abile nel fraseggio corto, dopo due anni di Conte Inzaghi può essere il profilo giusto per entrare nella testa dei giocatori. È cresciuto tanto, può portare le sue idee e la gestione degli uomini sarà diversa. Il cambiamento può essere positivo, non ci deve spaventare. Poi è chiaro, Conte è un fuoriclasse assoluto".

 
Sezione: Copertina / Data: Gio 19 agosto 2021 alle 22:23
Autore: Mattia Zangari
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