Non posso nascondere che negli ultimi anni Genoa e Inter abbiano messo a segno insieme operazioni di mercato importanti, cosa che accadrà anche in futuro. Il club rossoblù è oggi il miglior partner dei nerazzurri, grazie alla facilità di trovare intese che facciano il gioco di entrambi. Però le dichiarazioni di Enrico Preziosi nel dopo Genoa-Inter mi hanno fatto innervosire. Capisco che dopo aver perso in caso con un errore del proprio portiere, pur giocando alla pari dell’avversario (più quotato) senza numerosi titolari, faccia arrivare poco sangue al cervello, ma accusare i giocatori dell’Inter e, soprattutto, Eto’o di essere scorretto per aver cercato di perdere tempo è anche un insulto al gioco del calcio.

Ridurre la vittoria nerazzurra a una strategia di speculazione nel finale significa non aver analizzato con obiettività la partita. Vero è che gli ospiti non abbiano giocato come sanno, vero è che il match è stato deciso da una papera di Eduardo (se la prenda con lui, piuttosto, il buon Preziosi), vero è che alla fine l’Inter abbia giocato con il cronometro, dopo aver sprecato innumerevoli opportunità di ripartire in contropiede. Ma questo non basta per accusare i nerazzurri di atteggiamento da provinciale, dal momento che capita in tutte le migliori famiglie di gestire il tempo una volta in vantaggio, e la squadra di Benitez ha dimostrato di essere maestra in questa specialità.

Forse il presidente del Genoa sperava che l’Inter continuasse a spingere lasciando spazi ai suoi giocatori per cercare il pareggio? Beh, questo in Italia, anzi, nei campionati professionistici, è pura utopia che solo un fenomeno come Zeman si è sempre concesso. Mi chiedo, poi, perché lamentarsi perché l’avversario ha preferito gestire il vantaggio, piuttosto che continuare ad attaccare, quando solo nella stagione precedente lo stesso avversario, continuando a spingere nonostante fosse avanti nel punteggio, ti ha mandato a casa con un 5-0 inequivocabile? Magari il numero uno rossoblù avrebbe preferito un’altra sconfitta di simile portata?

Mi limito a dire che l’Inter, come tutte le squadre che a un quarto d’ora dalla fine è avanti di misura nel punteggio, fa bene a controllare la reazione avversaria cercando di far trascorrere il tempo lontano dalla propria porta, soprattutto considerando che la sfortuna l’ha privata poco prima dell’estremo difensore titolare. E credo che anche il Genoa (complimenti per la buona prestazione) avrebbe fatto lo stesso. Infine, sottolineo che nel calcio le grandi squadre sono quelle che sanno indossare i panni della provinciale all’occorrenza e che Eto’o, nell’occasione evidenziata con parole ingiuste da Preziosi, il fallo l’aveva subito, eccome. Un po’ di savoir faire, please…

Concludo guardando un secondo in casa d’altri. Ieri la Roma ha battuto il Lecce ma nel finale Totti è stato espulso dopo uno scontro con Oliveira. Gervasoni ha di certo esagerato, maga il capitano giallorosso, a fine partita, ha confermato di saper essere un pessimo esempio per i giovani. La caccia all’uomo, frenata a stento da dirigenti e staff sotto gli occhi dell’Olimpico, è stato uno spettacolo abominevole, quasi al livello del calcione rifilato gratuitamente a Balotelli nella finale della Tim Cup a maggio scorso, giustificato come un atto di difesa della romanità. L’attacco isterico di ieri, stavolta, come verrà ‘ripulito’? Mi auguro solo che il giudice sportivo attribuisca all’episodio il valore che ha realmente e conceda a Totti una lunga pausa per riflettere sul fatto che giocare a Roma non gli dà il diritto di comportarsi come un gladiatore.

 


 

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Dom 31 ottobre 2010 alle 09:21
Autore: Fabio Costantino
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