Del tutto consapevole - checché ne abbia sproloquiato nel pomeriggio di ieri il designatore arbitrale - che la "lapidazione" di Davide Massa, più social che mediatica, dovrebbe continuare per tutta la giornata odierna fino a estinguersi, probabilmente, solo con la somma(?) pronuncia del Giudice sportivo (anche grazie ad un doveroso supplemento di indagini attraverso la prova TV), preferisco approcciare la questione arbitrale con una boutade. Giusto per stemperare un attimo i toni, non certo per gettare acqua sulle braci dell'indignazione: paradossalmente, a quanto pare, più planetaria che dentro i confini peninsulari.

Ed allora è meglio chiarirlo subito. Il direttore di gara che martedì sera aveva fischiato più che discretamente in Juve-Inter - almeno fino al momento della concessione del sacrosanto rigore ai nerazzurri - è l'arbitro Massa di Imperia. No, perché potrebbe palesarsi qualche zuzzurellone che avrebbe potuto scambiarlo per il fantomatico fischietto Imperia di Massa-(Carrara): magari sulla falsariga del reale ex collega Bergamo di Livorno (o viceversa?)... Ribadita dunque la corretta identità anagrafica del soggetto e soprattutto salvaguardato il suo luogo geografico di provenienza, tocca subito chiedere venia per l'idioma spudoratamente veneto usato nel titolo (espressione molto in voga in quella terra che significa, per lo più, "Anche troppo!" Ma esistono pure altre accezioni).

Il fatto è che il ricorso al vernacolo nordestino si attagliava perfettamente ad un'applicazione troppo zelante - per non dire distorta - che il Sig. Massa ha fatto del regolamento con la sanzione disciplinare comminata a Lukaku per "esultanza polemica/provocatoria": di fatto derubricabile a "troppa esultanza". Fraintendendone, sordo e cieco, la vera genesi. Mentre, invece, la versione a dir poco smodata offerta poco prima da quel provocatore di Cuadrado dopo il suo gol era parsa - agli occhi del fischietto ligure - esibizione buona e giusta. Cosicché ne ha fatto le spese il povero Romelu Lukaku che, nell'increscioso epilogo della sfida di Coppa Italia generato dalla rete del pareggio col suo rigore, è finito prima "cornuto" - ossia bersaglio di ripetuti cori di discriminazione razziale partiti dalla curva bianconera prima, durante e dopo la battuta del penalty - e poi mazziato: cioè fatto oggetto del 2° (assurdo) cartellino giallo con quell'automatica espulsione che dovrebbe fargli saltare il ritorno della semifinale di Coppa Italia a San Siro.

Almeno che, nel frattempo, la società nerazzurra non riesca ad industriarsi a tal punto da non lasciare alcun sfrido di lavorazione... Ossia nulla di intentato. L'augurio è che possa fare, almeno stavolta, giurisprudenza per il proprio tornaconto o, meglio, per il ripristino della versione incontrovertibile dei fatti. Mica come la narrazione mistificata - e pure a pagamento - di certa stampa cartacea... Ed allora: W i siti tematici, W l'onestà intellettuale di FcInterNews! Se da lassù il prode Peppino Prisco riuscisse magari a consigliare per il meglio il suo rappresentante nerazzurro in terra, l'avvocato Capellini, ecco che oltre mezzo secolo dopo si potrebbe pure pensare di mandare definitivamente in archivio il "precedente normativo" della lattina di Boninsegna col Borussia del 1971. Giusto per aggiornarlo con la postura simil-militare (ma non bellicosa) di Romelu Lukaku...

Anche se, ad essere sinceri e nonostante il clamore mondiale sollevato dalla motivazione dell'espulsione del belga, con annessi attestati di solidarietà, l'esito del recente ricorso nerazzurro contro la squalifica di D'Ambrosio non lascerebbe troppe speranze. Con il sedicente arbitro Chiffi - in palese modalità Orsato: "Ero troppo vicino all'azione per vedere" - che aveva redatto un report molto parziale (eufemismo!) sul "vis-à-vis" tra Paredes e D'Ambrosio nell'Inter-Juve di campionato: citando solo la mano del nerazzurro al collo del bianconero, ma non la contestuale tirata d'orecchi di costui a Danilo. Forse, chessó, per essere "notato" dall'arbitro, il giocatore argentino avrebbe dovuto staccare un orecchio all'avversario con un morso anziché "titillargliene" solo il lobo: proprio come Tyson... Dall'eventuale nuovo ricorso nerazzurro potrebbe, però, sortirne una beffa ancora più atroce. Ossia non, come per D'Ambrosio, con l'irrisorio annullamento della sola sanzione pecuniaria, bensì con qualche squalifica aggiuntiva che la prova TV - adombrata da Cesari a Mediaset - potrebbe far scattare abbattendosi su Dumfries o chicchessia. "Salvando" magari Cuadrado - per quel pugno ad Handanovic (andato a segno o meno, non farebbe alcuna differenza) - da una maxi squalifica perché già in precedenza sanzionato.

Certo fa poi specie anche il precedente doppiopesista su Leao in Napoli-Milan, non sanzionato con l'ammonizione dall'arbitro Rapuano per la sua esultanza polemica dopo il gol dello 0-1 che, in aggiunta, ha fatto pure litigare Spalletti con Maldini. Così come verrebbe da stendere un velo pietoso su quanto (ironicamente?) ipotizzato dallo stesso Cesari circa fantomatiche nuove disposizioni del designatore Rocchi non comunicate alle società. Ma oltre alle topiche conclamate del duo della CAN Rocchi&Massa, va registrata anche quella solo mnemonica di Inzaghi a fine gara: circa il fatto che un'identica sanzione era stata comminata da Doveri lo scorso ottobre all'atalantino Lookman, ma non risulta che fosse poi stata revocata dal giudice sportivo. E pensare che - al netto del provvedimento disciplinare sbagliato di ieri sera - mi tocca ora chiudere il "caso Massa" con un zuccherino (involontario) omaggiato all'arbitro ligure.

A Torino, il fischietto di Imperia ha confermato un suo poco noto score "pro" Inter. È roba grossa, incredibile anche solo a scriversi. Tenetevi forte: Davide sarebbe un talismano dell'Inter lontano da San Siro. Le statistiche recitano infatti come nelle precedenti 11 trasferte da lui dirette, i nerazzurri non sarebbero mai usciti perdenti, almeno entro il 90°, anzi: ottenendo ben 9 successi, un pareggio (ora diventati due) ed un'unica sconfitta maturata solo al 3° minuto di recupero nel quarto di finale della Coppa Italia 2014-15 contro il Napoli all'ex San Paolo. Stavolta, per ironia della sorte, lo stesso identico extra time è servito invece per consolidare il confortante score esterno dei nerazzurri con quest'arbitro. Per ora, ci si deve fermare qui. Sempre in attesa delle auspicate mosse societarie, ma soprattutto della pronuncia di Mastrandrea: il Giudice sportivo Gerardo, mica l'attore Valerio!

Orlando Pan

Sezione: Calci & Parole / Data: Gio 06 aprile 2023 alle 17:19
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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