C’è poco altro da aggiungere sulla partita contro la Lazio, se non che il mondo interista sembra sia diviso, ormai, tra manciniani e anti-manciniani.

Nell’alternanza dei risultati, gli anti-Manciniani hanno ultimamente acquisito voce e potere. E sono pure un po’ fortunati: perché il caso ha voluto che, nel frattempo, il Cholo abbia eliminato dalla Champions League Guardiola ed il suo Bayern. Apriti cielo.

E’ diventato tutto un osanna per Simeone e tutto un paragone con Mancini. Nel vortice della generalizzazione, si è arrivati ad affermare di tutto fino a che, a botta di passaparola, è arrivata la conclusione: la rosa di Simeone raggiunge appena appena per qualità quella dell’Inter. I Koke, i Gabi, i Griezmann sono mezzi giocatori, è il mister che li ha trasformati. E poi, ancora, ad allenatori invertiti magari ci sarebbe stata l’Inter in finale o quantomeno nei primi posti della classifica del campionato italiano.

Balle. Sono solo balle.

La verità è talmente semplice da deludervi: alle finali, quando giochi contro Mueller (che dio lo benedica), Lewandowski (che dio lo benedica) o Vidal, ci si arriva perché hai uomini che a pallone – occhio e croce – ci sanno giocare; e bene pure. E le figuracce contro la Lazio o contro l’Hellas Verona le si fanno perché i tuoi, di uomini, sonno mezzi giocatori, quando non mezzuomini.

La storiella dell’Atletico squadra di pippe, forgiata dal solo Simeone, è una ca**ata da paura. Quelli giocano bene, hanno una grinta spaventosa ed una scorrettezza, quando sono in vantaggio, che è spettacolare. Loro sono uno spettacolo così. Nella cattiveria, nelle scorrettezze, nei catenacci, nelle perdite di tempo. Anche per merito del Cholo, è ovvio. Ma anche perché hanno mostri in campo, sicuro.

Il Cholismo non prevede scarponi in campo, il Cholismo contempla gente con due attributi come gli pneumatici. E loro ce l’hanno. Quelli nostri, dal Cholo, farebbero i magazzinieri. Più o meno come il buon Cerci, che in Italia pareva Robben l’anno prima.

Morale. Mancini deve migliorare, è chiaro. Eppure oggi, è arrivato esattamente dietro a quelle più forti, con molti punti in più rispetto all’anno precedente. In finale di Champions, con questa squadra, non ci arriva neppure Simeone. Molti uomini sono stati valorizzati rispetto alla somma per la quale sono stati acquistati.

In ultimo: il giochetto trita-allenatori non funziona per niente. E’ andato male troppe volte. Perché – vedete – quelli che oggi vogliono la testa di Mancini, sono gli stessi identici che hanno decapitato tante, troppe teste. Com’è che si chiamava quello che hanno decapitato pochi anni addietro? Ma sì, quello vecchio e finito! Ah, ora ricordo: sor Claudio Ranieri! Vi basta?

Giancarlo De Cata

Sezione: Calci & Parole / Data: Mer 04 maggio 2016 alle 14:34
Autore: Redazione FcInterNews.it
vedi letture
Print