All'Allianz Stadium Juve e Inter si sfidano nell'attesissimo derby d'Italia. I bianconeri sognano il sorpasso al terzo posto, per i nerazzurri è la prima di nove finali che decideranno la rincorsa scudetto. Inzaghi recupera Brozovic e se la gioca con il consolidato 3-5-2: in difesa, davanti al capitano Handanovic, gioca D'Ambrosio al posto di De Vrij con Skriniar e Bastoni. In mediana il 77 croato riprende il suo spazio in cabina di regia, ai suoi lati Barella e Calhanoglu. Sulle fasce Dumfries vince il ballottaggio con Darmian per la corsia di destra, sul lato opposto c'è sempre Perisic. In attacco il tandem formato da Dzeko e Lautaro. Modulo 4-2-3-1 per Allegri, che a centrocampo opta per Rabiot a fianco di Locatelli. In avanti Cuadrado, Dybala e Morata alle spalle di Vlahovic.
Atteggiamento aggressivo della Juve in avvio, con il primo squillo di Vlahovic verso Handanovic e il colpo di testa sul fondo di Morata: l'attaccante serbo svaria su tutto il fronte offensivo, mentre lo spagnolo può inserirsi centralmente scambiandosi con Dybala, nell'occasione allargatosi a sinistra per andare al cross. Quando l'Inter prova a uscire gli attaccanti bianconeri pressano i primi portatori nerazzurri. In questi casi, non vedendo spiragli di manovra, Handanovic e i tre centrali sono costretti ad affidarsi anche alle soluzioni dirette verso le punte. La Juve ha sempre la meglio riconquistando il possesso con gli anticipi di Chiellini e compagni, per poi riuscire a rendersi anche pericolosa con gli affondi rapidi dei suoi uomini offensivi. Tra le sfide in mediana, Rabiot e Locatelli sono però irruenti rispettivamente su Barella e D'Ambrosio, e rimediano entrambi il cartellino giallo. Intorno alla mezzora Morata ci riprova con il taglio da sinistra verso il centro area, ma il suo doppio tentativo su assist dal fondo di Cuadrado viene murato dalla difesa nerazzurra. Al 34' il primo cambio forzato per Allegri che inserisce Zakaria al posto di Locatelli infortunato. A parti invertite il duello fra Morata e Dumfries (sorpreso dai tagli dell'ex Real sull'altro fronte) sfavorisce il 9 bianconero, che dimostra di non avere doti impeccabili da difensore causando il rigore che porta alla firma di Calhanoglu. L'Inter chiude così in vantaggio il primo tempo senza aver mai tirato in porta, tenendo sotto controllo e infine sfruttando a proprio vantaggio la carica agonistica della Juve.
La squadra di Allegri alza i ritmi nella ripresa alla ricerca del pareggio. Inzaghi opta per la doppia sostituzione al 59': fuori Lautaro ammonito e Dumfries, dentro Correa e Darmian. L'ex United offre maggiori garanzie difensive rispetto all'olandese e lo dimostrerà con degli ottimi interventi in ripiegamento. Ai bianconeri, nel complesso, mancano comunque le giuste idee di fronte a un'Inter che si chiude nella propria metà campo e, grazie alla distanza minima tra i reparti e a un'attenzione massima nella marcature, tiene a bada ogni minaccia. Sul corridoio di Rabiot, Vlahovic prova a fare tutto da solo, ma dopo il controllo che gli consente di mandare fuori tempo Skriniar il suo destro non inquadra lo specchio. Zakaria approfitta di un buco nella mediana nerazzurra e al termine di una progressione poderosa trova solo il palo esterno. L'arma più gettonata anche nel secondo tempo rimangono gli allunghi di un instancabile Cuadrado a destra, quindi al 73' Allegri decide di rinvigorire anche l'altra corsia: in campo Kean e De Sciglio al posto di Morata e Alex Sandro. Inzaghi risponde cambiando le batterie in mediana: escono Brozovic e Calhanoglu, al loro posto Gagliardini e l'ex del match Vidal. All'84' altra doppia sostituzione per il tecnico bianconero che si gioca le ultime carte Bernardeschi e Arthur, fuori Cuadrado e Rabiot. Negli assalti conclusivi Kean si accentra in area lasciando campo a sinistra a Di Sciglio. Vlahovic rimane sempre ingabbiato nella morsa dei tre centrali, mentre il movimento tra le linee di Dybala non trova sbocchi. L'ultima mossa di Inzaghi è Gosens al 91' al posto di Dzeko, con Perisic che sale in attacco a fianco di Correa e il tedesco che si sistema a sinistra. Dopo i 5' di recupero il triplice fischio di Irrati sancisce lo 0-1. L'Inter porta a casa i tre punti dopo un match in cui ha concluso solo una volta in porta e con 5 tentativi complessivi verso lo specchio di Szczesny, mentre sono addirittura 23, di cui 5 dirette ad Handanovic, le conclusioni bianconere. Equilibrio nel possesso palla (54% a 48% in favore della squadra di Allegri), ma l'Inter ha corso addirittura 118,4 km contro 112,9 km della Juve, dato che certifica gli sforzi nel difendere il vantaggio e una prestazione di grande sacrificio da parte degli uomini di Inzaghi.
Autore: Daniele Alfieri / Twitter: @DanieleAlfieri7
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