"Tanto di cappello a Galliani.
Dopo Ibra ecco Cassano, in futuro forse Supermario. Non si può che riconoscere i meriti dell’AD rossonero che a costi relativamente contenuti sta restituendo la vita ad una formazione che sembrava da un passo dal baratro. Dopo anni di predominio incontrastato nerazzurro sarà la sponda rossonera ad aprire un nuovo ciclo. Moratti avrebbe potuto infliggere il colpo del Ko definitivo ed invece ha lasciato che il Milan risorgesse dalle sue ceneri e divenisse padrona del campionato italiano e probabilmente la più quotata rappresentante del calcio nostrano. Il caso Cassano ha del clamoroso. Fantantonio ha sempre manifestato il suo cuore interista e sarebbe bastato poco, anzi pochissimo, per convincerlo a vestire la maglia nerazzurra anziché quella degli odiati cugini. Un affare a detta di tutti, un’operazione con un surplus economico garantito. Tutti i direttori sportivi erano ormai convinti che il nostro presidente ci avrebbe regalato il trio delle meraviglie Etò – Milito – Cassano. Invece nell’incredulità generale il genio di Bari vecchia renderà ancor più forte l’acerrima antagonista per lo scudetto. Il fatto che Cassano sia un giocatore difficile da gestire è la solita scusa che tende a nascondere evidenti limiti societari. Se con Balotelli poteva essere una giustificazione plausibile, è da ipocriti utilizzare questa motivazione per celare l’incapacità di esaudire il sogno di un ragazzo nelle cui vene scorre il sangue nerazzurro. Sfuggono a noi tifosi le motivazioni che frullano nella testa della dirigenza nerazzurra. Abbiamo visto increduli svanire sogni come Ozil, Bale, Sweinstaiger,… mentre altre società approfittavano dell’incedibile staticità ed immobilismo nerazzurro. Noi che sembravamo esser in vantaggio sulle concorrenti per l’acquisto di numerosi fenomeni abbiamo lasciato che approdassero verso altri lidi. Eppure eravamo lì, ad un soffio da loro. Potevamo perseverare, e continuare a vivere dei nostri successi. Guadagnare dalle vincite e continuare ad investire, trasformare l’lnter in un tesoro che poteva dar vita ad una nuova epopea della storia del calcio. Una formazione capace di trarre sostentamento dai propri successi. Bastava poco, era lì alla nostra portata. Ed invece continuiamo ad attendere, aspettiamo il momento propizio per concludere affari già scritti, che i nostri baby fenomeni siano finalmente all’altezza di vestire la maglia nerazzurra, che i nostri infortunati guariscano, che un allenatore sinora incapace di ricalcare le gesta di Mou diventi l’uomo di un nuovo triplete, attendiamo, attendiamo,... ed intanto il Milan rinasce e la storia del calcio cancella lo spazio che ci aveva riservato. Ci siamo illusi che la nostra società ci avesse regalato il tetto del mondo, in realtà è stato Mou a guidare la formazione nerazzurra. Come un direttore d’orchestra è stato capace di far suonare ogni strumento mentre ora tutti strimpellano fuori dal coro. Vaghiamo persi, orfani del nostro condottiero, e persino i progressi manifestati prima del suo arrivo sembrano esser stati smarriti. Dov’è il Branca che ha scoperto Maicon e Julio Cesar, che a costo zero a portato in nerazzurro Cambiasso, che ci ha regalato Sneijder e Milito? Continua ad acquistare baby fenomeni, ma noi abbiamo bisogno di chi possa trascinare la squadra ora e non tra dieci anni. Abbiamo aperto un ciclo in Italia, lo stavamo per aprire in Europa ed abbiamo abbandonato questa possibilità. Perché? Non mancheremo di esser grati alla nostra società per quanto fatto, per le gioie che ci ha regalato, ma la direzione intrapresa quest’anno è completamente sbagliata sia sotto il profilo sportivo, che sotto l’aspetto economico. Investire 10,00 euro in estate ci avrebbe garantito un introito superiore a fine anno, ed invece ci troveremo di nuovo a dover porre rimedio ad una formazione di campioni fortemente svalutati che già ad Agosto aveva manifestato la necessità di qualche ritocco. La sorte ci aveva consegnato tra la mani un affare di nome Cassano, la dea bendata ci aveva dato una ricompensa per i tanti sacrifici e un indennizzo per gli infortuni patiti, ma noi continuiamo a rifiutare tutto quello che ci viene servito su un piatto d’argento. Lasciamo che il nostro preparatore atletico continui a mietere vittime tra i nostri calciatori, lasciamo che un uomo totalmente sfiduciato dalla squadra continui a guidare il timone della nostra nave (verso gli iceberg), lasciamo che gli altri si rinforzino,... mentre noi aspettiamo, e continuiamo ad aspettare: ma cosa stiamo aspettando?".

Giuseppe

Sezione: Visti da Voi / Data: Ven 17 dicembre 2010 alle 22:14
Autore: Redazione FcInterNews
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