Lisa Klaveness, 41 anni, presidente federale norvegese, vuole sfidare tutti gli altri candidati alle prossime elezioni UEFA del 5 aprile. "Sì, lo so: avrei potuto candidarmi in quota rosa, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Non avrei avuto motivazioni. Voglio essere eletta sfidando i candidati uomini perché il calcio è di tutti, anche delle donne. Sarà difficile. E se non ce la farò, comincerò subito la battaglia per le prossime elezioni tra due anni…", dice alla Gazzetta dello Sport. La Klaveness aveva attaccato le istituzioni del calcio alla vigilia dei Mondiali in Qatar, parlando degli scandali, del trattamento dei lavoratori e delle mancanze della FIFA.

Quel discorso a Doha non è passato inosservato…
"Da presidente, la mia missione era aprire una dibattito alla Fifa. Il Congresso è uno spazio aperto e democratico. Dobbiamo preoccuparci che il calcio rispetti standard etici, compresi i lavori per organizzare un Mondiale. E serve una scossa culturale: alcuni leader a Doha erano preoccupati".

Se venisse eletta, che cosa vorrebbe cambiare la Uefa?
"Non voglio cambiare: voglio cooperare per migliorare la Uefa. Contribuire alla trasparenza negli investimenti e nelle decisioni. Dare un impulso al calcio di base da cui discende tutto. Garantire alle federazioni una totale indipendenza dagli Stati. Rendere federazioni e leghe più forti contro le minacce dall’esterno. Rendere effettiva l’uguaglianza tra uomo e donna: sono stata d.t. della mia nazionale maschile, questo scambio di sensibilità è utile. Infine, garantire la sostenibilità, ma in questo l’Uefa è già molto attenta".

No quindi alla Superlega…
"Assolutamente. Dobbiamo difendere il modello sportivo europeo con promozioni e retrocessioni che è alla base di tutto il nostro sistema. Deve esserci la possibilità, anche cominciando dall’ultima categoria, di vincere. La Superlega ucciderebbe questo sogno nel nome del denaro. “No” fermo alla Superlega, sì al dialogo per capire le esigenze e, in caso, accoglierle. Ma ai tornei ci si qualifica".

Non pensa si giochi troppo?
"Sì. Dobbiamo proteggere i calciatori e difendere il livello tecnico delle competizioni. La voce dei calciatori è molto importante".

Cosa pensa della Fifa?
"Gianni Infantino ha fatto cose molto buone quando è stato eletto, ma ora credo che stia perdendo alcune occasioni. Vorrei più trasparenza. E soprattutto la Fifa non deve invadere il campo delle confederazioni nell’organizzazione dei tornei per club: penso al Mondiale per club. Deve rendere più forti Uefa, Conmebol e le altre, non essere più forte lei".

Cosa pensa del calcio italiano?
"Io amo il calcio italiano! (lo dice in italiano, ndr). Il Milan era la mia squadra da bambina. Con Gullit, Rijkaard, Van Basten…".

Qual è il suo rapporto con il presidente Gravina?
"Ho parlato di recente con Gravina, è stato bello, le relazioni tra le due federazioni sono buone da decenni. In Norvegia abbiamo rispetto per il calcio italiano e la vostra tradizione di calciatori e tecnici. Sono felice dello sviluppo della Serie A, seguo con attenzione Roma e Juve, le più forti".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 31 marzo 2023 alle 11:15 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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