Sembrava tutto saltato, poi la scappatoia che fa tutti felici: Spinazzola all'Inter e Politano alla Roma si fa. Probabilmente. "Per la Roma riavere indietro Spinazzola vorrebbe infatti dire avere un giocatore depotenziato nello spogliatoio, nella considerazione della piazza e anche nelle prospettive future di mercato (con l’eventuale bollino di giocatore fisicamente non “idoneo”) - sottolineal a Gazzetta dello Sport -. Per l’Inter ritrovarsi di nuovo ad Appiano Politano sarebbe di difficile gestione, visto che il giocatore non rientra nei piani tattici di Conte e visto che considererebbe ormai ogni altra sistemazione alternativa come un ripiego “peggiorativo”. Insomma, alla fine i giallorossi dovrebbero preferire optare per il male minore, convinti anche che Spinazzola sia invece perfettamente integro e capace di conquistarsi il giusto spazio anche in nerazzurro. E Marotta dovrebbe trovare una formula che, dal suo punto di vista, la metta al riparo l’Inter da eventuali problemi fisici del giocatore. Resterà comunque una trattativa complessa, con una formula speciale e piuttosto cervellotica, messa a punto più per evitare guai futuri che nella convinzione entusiastica di portare a casa un affare. I prestiti con obbligo di riscatto sono ormai quasi una consuetudine nel calciomercato moderno, gli scambi sono diventati una via sicura per non appesantire i bilanci con minusvalenze. Qui si combinano entrambe le formule, con l’aggiunta dell’ingranaggio che fa scattare l’obbligo. Si ragiona sulle presenze, ma si discute sul modo di intenderle. L’Inter vuole un minimo di minuti giocati o di presenze con un minutaggio minimo (i 5’ nel finale non conterebbero). La Roma chiede che basti che i giocatori entrino in campo nella metà delle gare disputate per non dipendere dal tragitto nelle coppe dei nerazzurri o da troppi calcoli col cronometro. Magari non faranno la storia dei club, ma quei due aprono nuove vie “creative” al mercato".

Sezione: Rassegna / Data: Ven 17 gennaio 2020 alle 09:29 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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