"La delusione è grande, non lo nascondo. Un conto è essere eliminati dal Portogallo, un altro è essere sconfitti in casa dalla Macedonia. È umiliante e inaccettabile" dice Alessandro Costacurta alle colonne del Corriere della Sera dopo la disfatta degli azzurri per mano della Macedonia che è valso al gruppo di Mancini la seconda assenza consecutiva al Mondiale. "Io mi ero innamorato di questa squadra per il gioco che aveva espresso in passato, agli Europei e a tratti anche a Palermo. Aveva iniziato bene la partita, anche se da subito si era notato che giocatori, prima determinanti, con la Macedonia non erano in forma. Gli avversari non hanno mai creato pericoli, però. Quindi ero convinto che prima o poi un gol lo avremmo segnato. Intanto le lancette scorrevano e temevo di giocarmi il passaggio del turno ai rigori. Impensabile che finisse così" ha aggiunto. 

Mancini a caldo ha addebitato la sconfitta alla sfortuna. Concorda? 
"Ma no, assolutamente. La verità che è quegli elementi che avrebbero dovuto garantirci il salto di qualità sono venuti a mancare per questioni di scarsa forma. Ci ricordiamo che giocatore era Insigne e in quale condizione è ora? Barella è stanco, Immobile e Jorginho non sono al top. Forse Mancini che li conosce e li valuta in allenamento avrebbe dovuto leggere meglio certe situazioni". 

Il presidente federale nel post partita ha sollevato il problema riguardante lo scarso numero di giovani italiani impiegati nella Primavera. Il serbatoio è vuoto? 
"Penso che ci siano ragazzi di talento per costruire la Nazionale del futuro. Non mi sembra di assistere a una crisi di vocazione dei giovani. E poi scusi il Psg nelle giovanili ha solo francesi? Il Manchester City ha solo inglesi? Non mi pare. Le basi per ripartire ci sono: Chiesa, Raspadori, Tonali sono il nostro avvenire". 

Sezione: Rassegna / Data: Sab 26 marzo 2022 alle 12:56
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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