Il Corriere della Sera dedica un lungo articolo alla storia di Romelu Lukaku. Dalle differenze tra il gioco di Conte, organizzato intorno al belga, a quello di Martinez, a una storia personale molto conosciuta e raccontata.

"L’aneddoto della madre Adolphine che allunga il latte con l’acqua spiega qualcosa, non abbastanza - si legge -. Anche il resto, roba parecchio tosta: le scarpe in condivisione con il padre Roger, ex calciatore di tecnica modesta che riesce a indossare la maglia gialloverde dello Zaire; la scoperta del dentifricio con il fratello Jordan, giocatore della Lazio, quando sono ormai grandi; la carne in scatola solo la domenica; le lampadine svitate per risparmiare. Povertà. Pura povertà".

E razzismo, come quando un genitore di un bimbo avversario, dopo una gara delle giovanili, lo attacca al muro chiedendo di far vedere i documenti, non credendo alla sua età. "Razzismo, discriminazioni, umiliazioni. Prima di entrare sul terreno di gioco e a scuola, alla fermata dell’autobus, al pub. Poi, una mattina dell’anno scorso, di questi tempi, Lukaku accende il computer e legge: ad Anversa, durante le manifestazioni in favore del movimento Black Lives Matter, la statua di Leopoldo II, il re che ha ridotto il Congo in schiavitù, è stata abbattuta. I genitori di Lukaku sono nati in Congo. Tutto torna. Così sapete cosa significa per lui quell’inginocchiarsi prima del fischio d’inizio, e chiudere gli occhi, e concentrarsi, e alzare il pugno chiuso. La sua non è una biografia: è uno spot contro ogni intolleranza".
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Sezione: Rassegna / Data: Ven 02 luglio 2021 alle 10:14
Autore: Mattia Todisco
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